Mirage ed F16: cosa cambia nella guerra dei cieli tra Russia ed Ucraina

La Francia ha annunciato il primo impiego dei suoi jet; ancora fermi invece gli F16. Ecco perché e cosa implicano sullo scacchiere bellico globale

di Andrea Soglio
Esteri

Mirage ed F16: cosa cambia nella guerra dei cieli tra Russia ed Ucraina

Kiev oggi ha annunciato di aver utilizzato per la prima volta dall'inizio della guerra tra Russia ed Ucraina dei Mirage francesi, arrivati mesi fa, in una notte in cui Mosca ha lanciato un massiccio attacco aereo contro alcune città ucarine. 

Come in ogni combattimento anche la guerra tra Ucraina e Russia conferma l'importanza del controllo dei cieli e non è un caso che proprio in questo settore sono andate parecchie delle risorse messe a disposizione dell'occidente a favore di Kiev. Tutti ricordiamo infatti oltre ai Mirage la famosa vicenda degli F-16 i caccia della Nato che diversi paesi hanno donato e per cui diversi piloti ucraini hanno passato mesi e mesi di addestramento all'estero. 

Da sempre si è tanto discusso sulla reale efficacia di questi apparecchi e su quanto possano davvero interferire nell'andamento della guerra. Ne abbiamo parlato con l'ing. Sergio Barlocchetti, pilota, istruttore anche di aerei da guerra, esperto di difesa.

Oggi Kiev ha utilizzato per la prima volta i Mirage francesi. Sono davvero così importanti nella guerra dei cieli tra Russia ed Ucraina?

"Nella situazione ucraina ogni asset per la difesa aerea risulta molto importante. Specialmente se poco conosciuto dall'avversario, e la Russia non ha mai fatto combattere i suoi Sukhoi o MiG contro i Mirage, se non per esercitazioni. Il jet francese di sicuro rappresenta un'importante carta da giocare per Kiev per ragioni tecniche ben precise. 

Il Mirage 2000-5 è una piattaforma di lancio più piccola e stealth del Su-24MR usato in precedenza da Kiev. Di conseguenza è meno probabile che sia rilevato in anticipo dai radar russi, il che gli consente di operare più vicino al territorio di Mosca e quindi riesce a estendere la portata effettiva del missile Storm Shadow.
Il Mirage-2000-5 è dotato del sistema di guerra elettronica ICMS Mk 2, che include ricevitori di allarme radar, jammer e distributori di chaff e flare (Falsi bersagli), che può rilevare le minacce radar, offrendo un certo livello di protezione. In pratica l'uso del Mirage 2000-5 è innanzi tutto come piattaforma di lancio.

Le distanze, i parametri e i profili di volo per raggiungere tali parametri probabilmente saranno diversi, costringendo le forze AD russe a sviluppare nuove tattiche. La capacità di combattimento aereo del Mirage 2000 rappresenta un'ulteriore minaccia per i caccia delle Forze aerospaziali russe". 

Per mesi invece si è parlato dei famosi F16. Sono mai stati usati? Che fine hanno fatto?

"Pare che gli F-16 vengano tenuti lontano dalle zone ad alta saturazione di difesa aerea, peraltro entrambi i velivoli, ovvero gli F-16 ma anche i MIrage 2000-5 sono configurati soprattutto per intercettare minacce volanti. Farli operare a bassa quota contro mezzi meccaizzati li espone a fuoco di prossimità. Quindi al momento non si hanno notizie di un loro utilizzo. Da sempre questa vicenda, va detto, è stato tema più di propaganda che di reale impiego bellico".

Paragone tecnico tra i due apparecchi. Lei cosa sceglierebbe tra Mirage ed F-16?

"La procedura di scelta si basa su parametri molti ampi e differenti tra loro. Possiamo dire che i radar di scoperta giocano un ruolo fondamentale, il primo pilota che "vede" il bersaglio acquisisce un vantaggio. In questo il Mirage può lanciare missili Storm Shadow, quindi colpire a distanze maggiori, rispetto gli F-16. Sembra che l'aeronautica militare ucraina abbia deciso di utilizzare la sua flotta di F-16 principalmente per la difesa aerea contro i missili da crociera a lungo raggio russi. È probabile che schiererà il Mirage 2000-5 sia in ruoli di difesa aerea che di attacco a lungo raggio, anche all'interno del territorio russo".

Usciamo un attimo dalla guerra in Ucraina. Parliamo del nuovo Esercito Europeo. Dal punto di vista della forza nei cieli qual è la situazione oggi? Su cosa si dovrebbe investire?

"I paesi europei sono messi bene quanto a flotte aeree di interdizione e caccia, UK ha F35 e Typhoon come noi, la Germania ha molti Typhoon, Belgio, Olanda, ecc hanno tutti fatto il passaggio allo F35. Siamo però lenti a produrre missili antiaerei; il biennio 2023-2024 di MBDA ha visto un raddoppio delle produzioni, ma se ci dovessimo trovare nelle condizioni dell'Ucraina non sarebbe sufficiente. Sui mezzi terrestri invece la situazione è molto più complicata. L'Urocarro ad esempio ad oggi è solo un progetto; l'Italia sta ammodernando la sua flotta ma numeri e ritmi di produzione e crescita sono piccoli".

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