"Prigozhin? Non lo ha ucciso Putin". Mosca nega ogni responsabilità

Il ritorno rischioso in Russia, l’errore di viaggiare con i fedelissimi e il tentativo di stravolgere le gerarchie nel gruppo. La nuova pista che scagiona Putin

di Redazione Esteri
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Morte Prigozhin, spunta la pista del fuoco amico. Un traditore nella Wagner?

La morte di Prigozhin resta avvolta nel mistero, sono tante le ipotesi che si susseguono in merito alla scomparsa del capo della Wagner e dei suoi fedelissimi a causa dell'incidente occorso al jet su cui viaggiavano. Le autorità russe per ora non si spingono oltre le dichiarazioni ufficiose. Unico a rompere il silenzio per il momento è stato Vladimir Putin, che in un sibillino ricordo dell’ex amico ha provato a promettere che un’inchiesta "verrà portata avanti fino in fondo". Ma le ombre sulla morte dell'oligarca sono tante. A cominciare dai motivi che lo avevano spinto a imbarcarsi con un pugno di fedelissimi per tornare in Russia, non proprio il Paese in cui la sua incolumità era più al sicuro. Perché Prigozhin è tornato? E perché alcuni tra gli uomini a lui più vicini erano tutti sullo stesso aereo?

A tentare un’ipotesi sono gli esperti di Institute of war, Prigozhin - riporta Il Corriere della Sera - era andato nel Sahel per cercare di impedire che Mosca sabotasse del tutto le attività della sua brigata. In quell’area dell’Africa, il Cremlino da tempo prevede di sostituire Wagner con un nuova organizzazione che gradualmente dovrà assorbire i mercenari di Prigozhin. Per questo l’ex “chef di Putin” era volato in Mali, provando a rinsaldare i rapporti con i suoi contatti locali.

Recuperate le scatole nere all'interno del jet

"Sono stati sequestrati anche oggetti e documenti importanti per stabilire tutte le circostanze dell'incidente. Saranno effettuati i necessari esami forensi", ha dichiarato il servizio stampa del Comitato, citato dall'agenzia di stampa Tass, comunicando inoltre che nell'ambito delle indagini, guidate dal governatore della regione di Tver Igor Rudenya, i servizi di emergenza hanno iniziato a prelevare campioni genetici dai dieci corpi "per determinarne l'identità".

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Subito dopo lo schianto dell’aereo, fonti vicine a Wagner - prosegue Il Corriere - hanno sostenuto che ad abbatterlo era stata la contraerea russa. L’intelligence Usa finora avrebbe escluso la teoria di un missile usato per colpire l’aereo. L’ipotesi più accreditata sarebbe quella di una bomba a bordo, se non addirittura il sabotaggio del velivolo prima della sua partenza. Ma secondo l’ex ufficiale dell’intelligence britannica, Christoher Steeele, è possibile che l’ordigno sarebbe stato messo in una casa di vino, in una sorta di fine ironica per l’ex chef che si occupava dei pasti di Putin. C’è anche l’ipotesi che qualcuno possa aver tradito Prigozhin per ribaltare le gerarchie all'interno della Wagner.

Cremlino: "Una menzogna che Putin abbia ordinato di uccidere Prigozhin"

E' una "assoluta menzogna" che il presidente Vladimir Putin abbia ordinato l'uccisione di Yevgeny Prigozhin. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. 

Kiev: "In Crimea la vittoria è dietro l'angolo"

"L'importanza dell'operazione speciale" condotta ieri in Crimea "è prima di tutto di ricordare alla gente, gente che non si trova nemmeno sul territorio dell'Ucraina continentale ma in Crimea, che la vittoria è dietro l'angolo. E che anche la loro liberazione non è lontana": così il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyryl Budanov, al canale United News. "Nessuno lascerà lì" i residenti della Crimea, ha aggiunto. "E quando ci saranno, diciamo, alcuni attacchi sul territorio della Crimea, non finirà lì: ci sarà un'operazione di terra, ci sarà il ritorno dei nostri territori. Presto tutti aspetteranno di tornare a casa". 

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