Russia, Mosca cambia i confini nel Baltico. Putin sfida Lituania e Finlandia

Mossa unilaterale della Russia. Tensione con la Nato

di Redazione
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La Russia ha deciso di dichiarare come proprie acque territoriali una parte a Est del Golfo di Finlandia, non lontano dalle città di Baltiysk e Zelenogradsk nei pressi della regione di Kaliningrad

 

Mossa unilaterale di Mosca contro la Nato. La Russia ha infatti deciso di ampliare le acque territoriali del Paese nel Mar Baltico vicino al confine con la Lituania e la Finlandia. Secondo quanto riporta il Moscow Times la notizia arriva da un progetto di decreto governativo pubblicato online. Stando al dossier del ministero della Difesa, la Russia ha deciso di dichiarare come proprie acque territoriali una parte a Est del Golfo di Finlandia, non lontano dalle città di Baltiysk e Zelenogradsk nei pressi della regione di Kaliningrad.

La decisione unilaterale porta così una modifica delle coordinate geografiche che determinano la posizione delle linee che permettono di individuare e misurare l'estensione del mare territoriale della Federazione Russa, così come la zona adiacente alla costa e alle isole. Lungo il confine con la Finlandia, entrata da poco nell’Alleanza Atlantica, Mosca ha messo nel mirino la zona delle isole di Jahi, Sommers, Holland, Rodsher, Maly Tyuters, Vigrund, ma soprattutto l'area di ingresso settentrionale del fiume Narva. Con la Lituania, invece le zone soggette alla revisione sono lo Spiedo Curoniano, le aree di Capo Taran, Capo a sud di Capo Taran e lo Spiedo del Baltico.

Ufficialmente fonti del ministero spiegano che le attuali coordinate, stabilite da un decreto dell'Urss del 1985, "non corrispondono pienamente alla situazione attuale e che gli attuali punti sono basati su carte di navigazione marina scala ridotta" e che queste mappe, risalendo agli anni '50, "non consentirebbero di determinare l'esatto confine della Russia".

La variazione proposta del ministero della Difesa russo, arriva in un clima infuocato nel rapporto tra Russia e Nato. Ieri la Federazione ha annunciato l'inizio delle prime manovre che porteranno a un test atomico non lontano dai confini con l'Ucraina. Da settimane Mosca ha lanciato una controffensiva lungo il fronte di Kharkiv mentre tra Kiev e il blocco occidentale prosegue il tira e molla sull'invio di nuove armi e soprattutto la possibilità che l'esercito ucraino utilizzi le forniture della Nato per colpire le linee di approvvigionamento in territorio russo. Una linea rossa che l'amministrazione Biden ha fissato fin dalle prime fasi del conflitto.

La scelta unilaterale di rivedere i confini nell'area di Kaliningrad riaccende il braccio di ferro con la Nato dopo l'ingresso di Finlandia e Svezia nell'Alleanza. Ma soprattutto costringe la Nato a spostare la sua attenzione più a Nord rispetto al quadrante ucraino. Da tempo l'area del Baltico è al centro di continue intercettazioni aeree tra i caccia di Mosca e quelli dell'occidente. Non solo. Il lungo confine che seprara Russia e Finlandia da tempo è al centro di un braccio di ferro tra Helsinki e Mosca. All'inizio di marzo il primo ministro della Finlandia, Petteri Orpo aveva spiegato come il Cremlino stava per dispiegare truppe e sistemi militari avanzati non lontano dal confine.