Nato, sale la spesa militare di Roma. Meloni: "Nuove difese aeree all'Ucraina"

Meloni incrementa di 400 milioni di euro gli aiuti per l'Ucraina, i fondi provenienti da Roma a disposizione di Zelensky saliranno a 1,7 mld nel 2025

di Redazione Esteri
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Nato, l'Italia diventa un alleato strategico per l'Ucraina. Sempre più distanza tra Meloni e Salvini

Il vertice della Nato a Washington si è aperto con un annuncio dell'uomo più atteso, il presidente degli Usa Joe Biden. In attesa del test decisivo per capire se il numero uno della Casa Bianca sarà in grado o meno di sfidare Trump nelle elezioni di novembre a causa dei suoi problemi psicofisici, dovuti anche all'età, Biden ha aperto i lavori. "Oggi annuncio - ha detto Biden - una donazione storica di sistemi di difesa aerea per l’Ucraina. Usa, Germania, Paesi Bassi, Romania e Italia consegneranno a Kiev cinque sistemi strategici aggiuntivi per la difesa aerea nei prossimi mesi". Con il sostegno della Nato, ha ribadito Biden, "l'Ucraina può fermare Putin e lo fermerà". E, se Kiev cadesse, il Cremlino non si fermerà all'Ucraina, ha avvertito nel suo intervento alla cerimonia tenutasi all'Andrew W. Mellon Auditorium.

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C'è dunque anche l'Italia tra i cinque Paesi che hanno comunicato oggi l'imminente consegna all'Ucraina di nuove batterie per la difesa antiaerea, sempre più preziose per reagire ai crescenti raid russi. "All'Italia - ha detto la premier Meloni - è stato riconosciuto un ruolo importante. Ci siamo concentrati molto su un tema importante come le difese aeree, che difendono soprattutto i civili e le infrastrutture critiche che la Russia continua ad attaccare. Il lavoro della difesa antiaerea difende soprattutto la popolazione civile". Meloni si impegna a dare quasi 1,7 miliardi di dollari all’Ucraina nel 2025. Una cifra superiore di oltre 400mila € rispetto agli aiuti forniti negli scorsi anni.

E nella dichiarazione finale che firmerà la presidente del Consiglio italiana c’è anche l’impegno per il sistema Samp-T. Dallo staff della premier si spiega che l’Italia non poteva sottrarsi all’impegno collettivo. Anche perché la posizione sull’Ucraina di Meloni ha fatto da spartiacque politico in Ue. Ma nel governo non ci si nasconde che c’è il problema Salvini. La posizione "Più armi si inviano, più la guerra va avanti" si sta allargando in Europa, dove con la nascita del gruppo dei Patrioti di cui fa parte la Lega di Salvini, insieme a Orban e Le Pen, le distanze politiche tra il vicepremier e Meloni rischiano di allargarsi ulteriormente. Sarà decisiva la scelta della presidente del Consiglio sul voto a favore o contro Ursula von der Leyen per il bis come Commissario dell'Ue.