Long Neptune, i "segreti" del nuovo super missile dell'Ucraina che spaventa la Russia e può colpire Mosca

Ecco le caratteristiche della nuova arma nelle mani di Kiev e che ha colpito già due volte e può raggiungere la capitale russa

di Andrea Soglio
Esteri

Long Neptune, ecco il nuovo missile a lungo raggio di Kiev

In questa fase in cui la guerra in Ucraina vede l'avanzata delle truppe di Mosca c'è una buona notizia per Kiev: l'azione del missile "Long Neptune", utilizzato per colpire la raffineria di Tuapse, in Russia, a 480 km  dal confine.

Un'azione quindi a lungo raggio, andata ben oltre i 200 km che dovrebbero essere la gittata massima del missile Neptune, già usato con successo anni fa dagli ucraini per distruggere la nave ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero, la Moskva.

Per colpire così più lontano, e con precisione, è chiaro che i tecnici militari abbiano compiuto migliorie ed evoluzioni del missile originario a cui è stato anche cambiato il nome. Abbiamo chiesto all'Ing. Sergio Barlocchetti, esperto di aviazione ed armamenti, di raccontarci le caratteristiche di questa nuova arma.

Long Neptune, le caratteristiche

"Partiamo dal nuovo nome: Long Neptune che da solo racconta i progressi sul raggio d'azione del missile arrivato, si dice ma non ci sono certezze da questo punto di vista, a 1000 km di distanza. Va subito detta una cosa curiosa: la base tecnica del missile è di origine russa.

Dal punto di vista tecnico abbiamo un missile da crociera subsonico, cioè che viaggia a una velocità inferiore a quella del suono, che la Marina militare ucraina ha cominciato ad usare nel 2021. Pesa circa 870 kg, ed è lungo più di 5 metri; il suo diametro è di 38 cm. Per partire usa un razzo a combustibile solido che gli permette di decollare e accelerare, poi entra in azione il motore turboventola, lo stadio del razzo viene sganciato e il motore a reazione fornisce la spinta necessaria per completare la fase di crociera.

Long Neptune è un sistema fatto da un lanciatore mobile Uspu-360 che viaggia su camion Tatra T-815-7 di costruzione ceca; quattro missili, un altro mezzo di trasporto/ricarica Tzm-360, uno di comando e controllo e Rcp-360. Storicamente il suo utilizzo era dedicato a colpire unità navali di medio e grande tonnellaggio (6.000-10.000 tonnellate), da una distanza di almeno 200 km. La testata ha un esplosivo di 150kg; il motore è un turbofan (turboventola) costruito da Motor Sich, lo MS-400, dotato di una spinta massima di oltre 400 kg-forza con un consumo superiore ai 22 grammi al secondo, con un rapporto spinta-peso di 4.75.

La variante per attacco terra-terra si differenzia per il sistema di guida ed è stata schierata e utilizzata per la prima volta nel 2023, grazie all'aiuto della Luch con l’ucraina Artem, la Zhmz Vizar di Kiev e l’inglese Radionix per la parte relativa al “seeker” cioè al sistema che identifica e mantiene il missile sul bersaglio.

La produzione

Si tratta ovviamente di un primo passo per l'Ucraina verso una direzione di armamento "autonomo" e non più dipendente dagli Usa, visto anche i difficili rapporti di queste ultime settimane. Il sogno è di arrivare a produrne 500 forse 1000 in un anno, questo anche grazie ad accordi con altri paesi stranieri, come l'Indonesia, di cui si è tanto parlato ma su cui non ci sono certezze.

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