Netanyahu al Congresso Usa: "Rimaniamo uniti, l'Iran è la minaccia". 200 arresti nelle proteste a Washington
Capitol blindato e in alta allerta per il discorso al Congresso americano del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Montano le proteste filopalestinesi
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu interviene al Campidoglio a Washington
Netanyahu parla al Congresso americano: "Usa e Israele devono restare uniti, l'Iran è la minaccia"
"Quello che sta accadendo non è uno scontro di civiltà ma tra barbarie e civilizzazione, tra coloro che glorificano la morte e coloro che glorificano la vita. Per far trionfare, le forze della civiltà Usa e Israele devono stare insieme": lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando al Congresso americano, dicendosi "profondamente onorato per avermi concesso di parlare per la quarta volta in questa cittadella della democrazia. Sono venuto qui per assicuravi di una cosa, che vinceremo". Usa, Israele e mondo arabo sono minacciati "dall'asse del terrore iraniano", secondo Netanyahu. Sono circa 80-100 i posti lasciati liberi dai democratici al Congresso in segno di protesta contro il discorso di Netanyahu, più dei 58 di quando parlò nel 2015.
Netanyahu al Congresso Usa, disertano il discorso Harris e Pelosi
Il Campidoglio è protetto da alte recinzioni metalliche, come dopo l'assalto del 6 gennaio 2021, e da migliaia di agenti - anche da Ny - con cani e bici. Strade chiuse in tutta l'area circostante. Ci sono già migliaia di manifestanti che gridano slogan contro Bibi "criminale di guerra", contro il "genocidio" e a favore della Palestina libera. Una folla enorme con cartelli, striscioni, fischietti, megafoni e bandiere palestinesi.
L'intervento del premier palestinese è preceduto anche da aspre polemiche politiche. Alcuni dei principali esponenti democratici hanno deciso di boicottare il discorso, probabilmente molti di più dei 58 che lo hanno evitato nove anni fa quando alla Casa Bianca c'era Barack Obama.
Fra coloro che salteranno l'intervento ci sono la deputata Alexandria Ocasio-Cortez che ha definito Netanyahu un criminale di guerra, ma anche il senatore Dick Durbin che ha denunciato la brutale strategia di difesa di Israele. A non partecipare saranno anche i deputati Cori Bush e Jan Schakowskty, e i senatori Chris Van Hollen e Bernie Sanders. Ma non solo: anche Kamala Harris e Nancy Pelosi.
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"Sono d'accordo con la corte penale internazionale e con la commissione indipendente dell'Onu sul fatto che Benjamin Netanyahu e Yahya Sinwar sono dei criminali di guerra", ha detto Sanders. Assenti anche il senatore Jeff Merkley e il deputato James Clyburn, oltre a Nancy Pelosi. Il suo portavoce ha fatto sapere che la ex speaker dem incontrerà invece le famiglie israeliane delle vittime degli attacchi e dei sequestri di Hamas.
L'assenza più pesante sarà però quella della vicepresidente e futura candidata alla casa Bianca Kamala Harris, finita per questo motivo nel mirino dello speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson. Quella di non partecipare, da parte di Harris, che andrà in queste ore in Indiana, è una decisione "inconcepibile", ha commentato Johnson ricordando che anche "il presidente Biden quando era vicepresidente saltò un discorso di Netanyahu al Congresso" nel 2015.
Nelle ore precedenti il discorso, circa 200 persone sono state arrestate per aver manifestato all'interno dell'edificio della Cannon House, secondo quanto reso noto dalla polizia che ha ricordato che "manifestare all'interno degli edifici del Congresso è illegale". Proteste contro Netanyahu hanno avuto luogo pure davanti al suo hotel, al Watergate, dove c'è un imponente dispiegamento di polizia, con strade sbarrate, droni e motovedette sul Potomac. Gli attivisti filo palestinesi, un centinaio, hanno presidiato l'area con slogan contro "il genocidio", contro Netanyahu e a favore della Palestina libera, davanti ad un cordone di agenti.
L'incontro fra Biden e Netanyahu, Gaza al centro dei colloqui
Joe Biden riceverà il premier israeliano Benjamin Netanyahu il 25 luglio alla Casa Bianca per parlare degli "sviluppi a Gaza e dei progressi verso un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi". Lo afferma la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, sottolineando che i due leader incontreranno anche le famiglie americane degli ostaggi nelle mani di Hamas. "La vicepresidente incontrerà separatamente Netanyahu il 25 luglio", ha messo in evidenza Jean-Pierre