Nomine Ue, il Ppe: "Abbiamo informato Meloni, ma lei non ha voluto discutere"
Nomine Ue/ Verso la chiusura della trattativa Bruxelles. Meloni ammette l'isolamento dell'Italia e ora la partita si fa più complicata
Nomine Ue, l'Italia al bivio: isolamento o accordo (ma al ribasso)
Stasera al Consiglio Europeo si chiuderà definitivamente la trattativa sulle nomine, la premier italiana Giorgia Meloni ha ammesso l'isolamento e ora per l'Italia la partita per ottenere un commissario di peso a Bruxelles si fa molto più complicata. Anche perché, stando a quanto dichiarato da uno dei negoziatori, sarebbe stata proprio Meloni a non voler trattare. "Io l’ho informata, ma lei non ha voluto discutere", ha detto uno dei negoziatori del Ppe, il greco Mitsotakis, riferendosi alla presidente del Consiglio italiana. L’accusa che viene dall’Europa - riporta La Repubblica - è che sia stata Meloni a volersi isolare. Mentre c’è chi fa notare che Ecr non ha presentato nemmeno lo spitzenkandidat, ovvero il candidato alla presidenza della Commissione. Escludendosi così da solo dalla partita delle nomine. L'Italia è passata così dall'ipotesi di una vicepresidenza di peso con poteri operativi (il favorito per questo ruolo era il ministro Fitto), al rischio di doversi accontentare di un commissario non di primissimo livello.
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Meloni adesso - riporta Il Corriere della Sera - potrebbe decidere di astenersi oppure votare direttamente no nei confronti del pacchetto di nomine delle tre famiglie che reggeranno la maggioranza dell’europarlamento. Ma la premier ha in mano anche un'altra carta da giocarsi, anche questa però è molto rischiosa. Potrebbe chiedere il voto su ogni singola carica, arrivando a dire sì a Ursula e no agli altri candidati (Costa e Kalle). L’attacco di ieri ai caminetti e alla nomenclatura europea che l’ha esclusa dalla trattativa potrebbe costituire il preludio a una rottura. Nella quale però in pochi, pochissimi seguirebbero l’Italia.
Che a quel punto si troverebbe con poche armi nella trattativa per la commissione. Ma a Ursula von der Leyen potrebbero mancare - in base a quanto risulta a La Stampa - 50 voti rispetto a quelli previsti. I 24 eurodeputati meloniani potrebbero fare comodo per assicurare la chiusura della partita per il bis di von der Leyen in Commissione. Ursula ha anche un'altra opzione sul tavolo. Quella di accaparrarsi i 54 voti dei Verdi, a quel punto l'Italia sarebbe tagliata fuori e difficilmente otterrebbe un commissario di peso come auspicato.