La Marina militare italiana: "Minaccia navi russe. Cavi internet in pericolo"

Credendino, capo di Stato maggiore della Marina militare, analizza tutte le problematiche dietro alla missione della "Caio Duilio" nel Mar Rosso

Di Redazione Cronache
Esteri

Houthi, Credendino: "Il pericolo è nei fondali sottomarini, da lì passano tutti i cavi internet del mondo"

Mentre il Parlamento ha dato il prima via libera alla missione dell'Italia nel Mar Rosso, emergono nuovi dettagli sul delicato compito della nave "Caio Duilio" che nei giorni scorsi ha abbattuto un drone degli Houthi che cercava di colpirla. Ma i rischi per l'Italia non arrivano solo dagli Houthi, a spiegare nel dettaglio i pericoli che stiamo correndo ci pensa il capo di Stato maggiore della Marina militare. "La guerra in Ucraina - spiega Enrico Credendino a Repubblica - ha avuto come impatto l’incremento della flotta russa nel Mediterraneo: nel 2015 avevano una sola nave, l’anno scorso sono arrivati a schierarne 18 con tre sottomarini. Non è una minaccia diretta ma alza la tensione e il rischio di incidenti. Nell’estate 2022 una fregata russa a Otranto ha manovrato a meno di mille metri da una nostra. E la fregata "Carabiniere" si è dovuta interporre tra una portaerei statunitense e un’unità di Mosca che si è messa a lanciare droni proprio mentre decollavano i jet Usa: un modo di disturbare che non si vedeva dai tempi della Guerra Fredda".

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Credendino analizza anche un'altra problematica, gli Houthi infatti puntano anche a sabotare i cavi sottomarini. "La Marina ha appena fatto un accordo con Telecom Sparkle. Il 99 per cento delle comunicazioni digitali - spiega Credendino a Repubblica - passa dai cavi nei fondali e loro stanno raddoppiando quelli nel Mediterraneo: fra poco un quarto del traffico internet mondiale transiterà sotto il Mediterraneo. All’indomani della distruzione del gasdotto Nord Stream 2 abbiamo dato il via all’operazione "Fondali Sicuri" facendo uscire in mare i nostri cacciamine: con tutti i mezzi che hanno capacità di controllo dei fondali pattugliamo le infrastrutture critiche nazionali, che sono quasi tutte marittime. Non solo. Abbiamo creato nel comando di Santa Rosa una centrale operativa unica a livello europeo dove confluiscono i dati classificati dei nostri sensori, di quelli alleati e le informazioni delle aziende – Sparkle, Eni, Terna, Enel – e questo ci permette di avere il monitoraggio di quello che avviene sott’acqua".

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