Oligarca russo morto, il figlio: "Mio padre non è un killer. Lo hanno ucciso"

Sergey Protosenya è stato trovato morto, accanto a lui i corpi senza vita di moglie e figlia. La pista omicidio-suicidio traballa

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Guerra Russia Ucraina, figlio oligarca: "A colpirlo una mano misteriosa"

La guerra in Ucraina continua da più di due mesi e Putin non ha nessuna intenzione di fermarsi, neanche davanti alle pesanti sanzioni inflitte alla Russia dai Paesi della Nato. Queste deecisioni colpiscono anche uomini considerati vicinissimi allo Zar come gli oligarchi russi che hanno subito le conseguenze del conflitto deciso dal loro presidente, con sequestri di ville e yacht. Ma nonostante questo restano inspiegabili i tre episodi di morti violente che hanno riguardato tre ricchissimi imprenditori russi. Tutti uomini d’affari più o meno legati al regime di Vladimir Putin - si legge sul Corriere della Sera - che hanno incontrato di recente una brutta fine. E i sospetti si alimentano e si rincorrono. L’ultimo sventurato è Sergey Protosenya, ex presidente di Novotek, azienda russa del gas, trovato impiccato giorni fa nella sua villa in Spagna accanto ai corpi della moglie e della figlia diciottenne, massacrate a colpi d’ascia. Per gli inquirenti spagnoli si tratta di un caso di omicidio-suicidio: ma il figlio sopravvissuto non ci crede affatto.

"Mio padre non è un assassino", ha detto il giovane Fedor Protosenya al Mail Online: e ha suggerito che i suoi familiari siano stati piuttosto assassinati da una mano misteriosa. "Amava mia madre e soprattutto Maria, mia sorella — ha aggiunto il 22enne Fedor e lo riporta il Corriere—. Lei era la sua principessa e lui non avrebbe mai fatto loro del male. Non so cosa sia accaduto quella notte, ma so che mio padre non le ha colpite". Ma in effetti le circostanze del loro ritrovamento destano qualche sospetto: Protosenya non ha lasciato nessun biglietto di suicidio né sono state trovate impronte digitali sull’accetta e sul coltello usati per uccidere le due donne, così come non c’erano tracce di sangue sul corpo dell’oligarca. Il figlio, però, non è l’unico a non credere alla versione dell’omicidio-suicidio: "Sergey non lo ha fatto, non ha ucciso la sua famiglia, è impossibile — ha detto sempre al Mail Online Anatoly Timoshenko, un uomo d’affari russo amico stretto dei Protosenya —. Non voglio discutere di cosa potrebbe essere successo in casa quella notte, ma Sergey non è un assassino".

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