Profughi Afghanistan, Sandro Gozi: "Vanno gestiti, serve un esercito europeo"

"Dovessimo aspettare Orban, alleato di Meloni e Salvini, staremo lì dieci anni senza fare nulla", dice l'europarlamentare italiano eletto in Francia

Esteri
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Afghanistan, Sandro Gozi: “L’Europa deve gestire i flussi di profughi, non subirli. Serve un esercito europeo”


“L’Unione Europea ha una scelta. I flussi migratori dall’Afghanistan ci sono e ci saranno. L’Europa deve decidere se avere questi flussi in maniera organizzata o disorganizzata, se li vuole gestire oppure subire”, così si è espresso Sandro Gozi, Europarlamentare di Renaissance Ue, ai microfoni di Radio Cusano Campus.

Già sottosegretario nei Governi Renzi e Gentiloni, Gozi si è poi trasferito in Francia, dove è stato eletto deputato europeo del Gruppo Renew Europe al Parlamento europeo, nella circoscrizione francese con la lista Renaissance, promossa da Emmanuel Macron e da En Marche.

“Il punto non è dire ‘non vogliamo i flussi’ perché, per ovvi motivi, ci saranno”, ha aggiunto Gozi. 

“Se aspettiamo che tutti i Paesi siano d’accordo nell’accogliere i rifugiati la storia continuerà e si perderà tempo, perchè ci sarà sempre qualche genio che si metterà di traverso. Dovessimo aspettare Orban, alleato di Meloni e Salvini, staremo lì dieci anni senza fare nulla. Il punto è decidere a maggioranza, coinvolgendo un gruppo di Paesi e con fondi dell’Unione Europea, assumendoci questa responsabilità.  Se decidiamo insieme sarà facile gestire il fenomeno, non ci sarà nessuna invasione. Se aspettiamo l’unanimità rischiamo solo di perdere tempo”.

Sandro Gozi ha quindi rilanciato la proposta di un esercito dell’Unione Europea: “Dobbiamo arrivare ad avere una giusta autonomia strategica di difesa e sicurezza europea, insomma un esercito dell’Unione Europea. Sono stati criticati gli stati Uniti sull’Afghanistan ma anche l’indecisione e l’improvvisazione della NATO sono lampanti. Questo vuol dire che noi europei dobbiamo darci un’autonomia, ovvero avere la capacità di tutelare i propri interessi”.