Putin annuncia la mobilitazione parziale: "L'Occidente vuole distruggerci"

Il discorso del presidente russo dopo il via libera dei referendum in Donbass

Esteri
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Putin: "Il decreto è già stato firmato, verranno informati per iscritto Duma e Consiglio nazionale" 

"Per la difesa del nostro popolo, della sovranità della Russia e dell'integrità territoriale", "appoggio la decisione del ministero Difesa e dello Stato maggiore di introdurre la mobilitazione parziale".

Lo ha annunciato il presidente russo, Vladimir Putin, in un atteso discorso alla nazione giunto all'indomani della convocazione di referendum in quattro regioni occupate nell'est e nel sud dell'Ucraina, per la loro annessione. 

Putin ha spiegato che "la leva riguarderà solo cittadini che al momento sono parte delle riserve, cioè coloro che hanno svolto il servizio militare nelle forze armate, che hanno già esperienza e formazione", ma ha precisato che "i chiamati, prima di partire per il fronte, avranno un'ulteriore formazione e ulteriore addestramento".

"Il decreto è già stato firmato e verranno informati per iscritto Duma e Consiglio nazionale", ha proseguito Putin, sottolineando che le "iniziative" in applicazione del decreto per la mobilitazione cominceranno "da oggi". 

Il presidente russo Vladimir Putin ha poi avvertito, rivolgendosi a chi a suo dire cerca di ricattare la Russia con armi nucleari che "la rosa dei venti potrebbe girare nella loro direzione". Nel suo discorso ai russi, il presidente ha sottolineato che i cittadini russi possono essere certi che "l'integrità territoriale della nostra patria, la nostra indipendenza e libertà saranno assicurate". "E coloro che stanno cercando di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che anche la rosa dei venti può girare nella loro direzione", ha detto Putin nel suo discorso.

Aumento  il rischio della minaccia nucleare 

Nei referendum per l'annessione di vaste parte del territorio ucraino, il New York Times vede rischi di una deriva atomica della guerra: "Il Cremlino ha segnalato che se la Russia dovesse procedere con l'annessione, anche se nessun altro Paese la riconoscesse, qualsiasi ulteriore azione militare dell'Ucraina in quelle regioni potrebbe essere vista come un attacco alla Russia stessa, giustificando qualsiasi risposta militare della nazione con il piu' grande arsenale nucleare" al mondo, scrive il giornale in uno dei articoli di prima pagina dedicati al conflitto.

Inoltre, aggiunge, "accresce la sensazione che la Russia stia alzando la posta" il via libera della Duma alle sanzioni penali per diserzione, resa o rifiuto di eseguire gli ordini durante la "mobilitazione" e la "legge marziale".

Preoccupazioni di cui si discute negli incontri a margine dell'Assemblea generale dell'Onu: "Resta pero' tutt'altro che chiaro come uno qualsiasi dei leader mondiali riuniti a New York possa essere in grado di influenzare Putin, che ha scelto di non partecipare all'assemblea, o cosa le Nazioni Unite potrebbero decidere di fare questa settimana, per quanto sia forte, ma universale, la rabbia contro Putin".

Ucraina, dopo l'annuncio della mobilitazione parziale esauriti i voli da Mosca

Quasi tutti i voli in partenza dalla Russia sono andati esauriti in poche ore dopo che il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato una mobilitazione parziale dei riservisti. Lo riporta il Guardian, aggiungendo che i dati di Google Trends, hanno mostrato un picco nelle ricerche di Aviasales, il sito web russo più popolare per l'acquisto di voli.

I voli da Mosca verso le capitali di Georgia, Turchia e Armenia, tutte destinazioni che consentono ai russi di entrare senza visto, sono andati esauriti in pochi minuti dall'annuncio di Putin, secondo i dati di Aviasales. Nel giro di poche ore, anche i voli diretti da Mosca all'Azerbaigian, al Kazakistan, all'Uzbekistan e al Kirghizistan non sono piu' visualizzabili sul sito web. Anche alcune rotte con scali, tra cui da Mosca a Tbilisi, non sono più disponibili. I voli più economici da Mosca a Dubai sono disponibili al costo di oltre 300.000 rubli (poco meno di 5 mila euro), circa cinque volte lo stipendio medio mensile. 

Ucraina,  Cina: "La nostra  posizione è sempre stata chiara e coerente" 

"La posizione della Cina sull'Ucraina è sempre stata chiara e coerente". Lo ha ripetuto, secondo la Ctgn, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, dopo le parole di Vladimir Putin sul conflitto in Ucraina, a pochi giorni dall'incontro tra il presidente russo e il leader cinese a Samarcanda. Pechino, che non ha mai condannato l'invasione russa, ritiene "vada rispettata la sovranità e l'integrità territoriale di tutti i Paesi", così come "vanno rispettati obiettivi e principi della Carta delle Nazioni Unite" e "vanno prese sul serio le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi". "Vanno sostenuti tutti gli sforzi per affrontare in modo pacifico la crisi ucraina", ha aggiunto Wang. 

Ong, oltre 500 fermi in Russia a proteste per mobilitazione

Sono salite a 525 le persone fermate alle manifestazioni contro la mobilitazione parziale in Russia che si sono svolte in diverse citta' del Paese. Lo riferisce Ovd-Info, una ong che registra le attivita' dell'opposizione e assiste legalmente i fermati. 

Ucraina, il Papa torna a denunciare la tragica guerra in corso 

Papa Francesco è tornato a denunciare "la tragica guerra" in corso e a come alcuni, in questo in un momento, "pensino alle armi nucleari, una pazzia!", ha detto, mentre ha lodato il governo del Kazakhstan che, ha detto, "bisogna riconoscere ha fatto scelte molto positive, come quella di dire 'no' alle armi nucleari e quella di buone politiche energetiche e ambientali".

Parlando stamane nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro del suo ultimo viaggio apostolico internazionale, Francesco ha ricordato che il VII Congresso internazionale delle religioni tradizionali che si è concluso a Nur-Sultan ed al quale lo stesso pontefice ha partecipato, "ha discusso e approvato la Dichiarazione finale, che si pone in continuità con quella firmata ad Abu Dhabi nel febbraio 2019 sulla fratellanza umana. Mi piace interpretare questo passo avanti come frutto di un cammino che parte da lontano: penso naturalmente allo storico Incontro interreligioso per la pace convocato da San Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986; penso allo sguardo lungimirante di San Giovanni XXIII e San Paolo VI; e anche a quello di grandi anime di altre religioni - mi limito a ricordare il Mahatma Gandhi.