Putin sfida Biden e vola in Iran. Trilaterale con Raisi ed Erdogan
Subito dopo il viaggio del presidente Usa sul Golfo, lo zar russo va a Teheran. Messaggio chiaro: la Russia non è isolata
Putin incontra Raisi ed Erdogan a Teheran: risposta simbolica a Biden
Inizia oggi la visita del presidente russo Vladimir Putin in Iran, che mira ad approfondire i legami con le potenze regionali, in contrapposizione a Stati Uniti ed Europa. Nel suo secondo viaggio all'estero da quando, a febbraio, i carri armati russi sono entrati in Ucraina, Putin ha in programma colloqui con il presidente iraniano Ebrahim Raisi e con quello turco Recep Tayyip Erdogan su alcune delle questioni più urgenti della regione, tra cui il conflitto in Siria e la proposta, sostenuta dalle Nazioni Unite, di riprendere le esportazioni del grano ucraino per alleviare la crisi alimentare globale.
Il significato del viaggio viene raccontato così da Repubblica: "Appena tre giorni dopo la fine della visita del presidente statunitense Joe Biden in Israele e Arabia Saudita, il leader del Cremlino Vladimir Putin oggi vola a Teheran dove terrà il suo quinto incontro con la Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, e un vertice a tre con l’omologo iraniano Ebrahim Raisi e il turco Recep Tayyip Erdogan. Il primo viaggio del presidente russo fuori dai confini dell’ex Unione Sovietica da quando ha lanciato l’offensiva in Ucraina non potrebbe essere più simbolico. Scegliendo come meta la Repubblica Islamica, nemica degli Usa, e riesumando il cosiddetto formato di Astana, con cui turchi, russi e iraniani si spartirono la Siria in Kazakhstan, Putin sta inviando un chiaro messaggio all’Occidente e, in particolare, a Washington. Vuole dimostrare che, nonostante le sanzioni varate in risposta alla cosiddetta operazione militare speciale, la Russia non è isolata e, anzi, ha rafforzato le sue alleanze con l’Est: con la Cina, l’India e, appunto, l’Iran".
Russia: mai bloccato esportazioni di grano da porti dell'Ucraina
"La Russia non ha mai bloccato le esportazioni di grano dai porti ucraini del Mar Nero". Lo afferma oggi il ministero degli Esteri russo, poco prima dell'atteso colloquio tra il presidente Vladimir Putin e il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan a Teheran, sul grano ucraino. "Al contrario, stiamo facendo del nostro meglio per fornire due corridoi marittimi umanitari nel Mar Nero e nel Mar d'Azov", ha precisato il ministero di Mosca. "I problemi sono l'alto rischio di mine e le minacce di Kiev di sparare alle navi. Ciò rende impossibile la navigazione sicura nelle sue acque territoriali".