Romania, tutti contro Georgescu: i partiti pro-Europa si alleano. Maxi coalizione ed elezioni in primavera

La decisione dopo l'annullamento del voto per presunti brogli elettorali deciso dalla Corte Costituzionale. Ultradestra isolata

di Redazione Esteri
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Romania, il piano per isolare Georgescu e rimandare in primavera le elezioni

In Romania, in seguito alla decisione presa dalla Corte Costituzionale di annullare l'esito del primo turno delle elezioni politiche, la situazione è instabile. Il vincitore filo-russo Calin Georgescu che ha parlato di "colpo di stato" da parte della giustizia rischia di non potersi neanche più candidare ma soprattutto c'è il timore che l'ultradestra prenda il potere. Per questo tutti i partiti pro-Europa della Romania hanno raggiunto un accordo per formare una maggioranza di governo che escluda la destra e potenzialmente sostenga un unico candidato per la ripetizione delle elezioni annullate venerdì dalla Corte Suprema per sospetti di ingerenze filorusse. Il nuovo governo dovrà elaborare un nuovo calendario per le elezioni presidenziali, che probabilmente si terranno nella prima parte del 2025.

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Dopo la clamorosa decisione della Corte costituzionale di annullare il secondo turno delle presidenziali, a soli due giorni dal ballottaggio dell'8 dicembre fra il candidato dell'ultradestra Calin Georgescu e la moderata di centrodestra Elena Lasconi - con pesanti sospetti di irregolarità informatiche e ingerenze russe nel processo elettorale a sostegno di Georgescu - la situazione in Romania resta fluida e per molti versi incerta. Si presume pertanto che alle urne non si andrà prima della prossima primavera. Dal canto suo il presidente uscente, il liberale Klaus Iohannis, il cui mandato scadrà formalmente il 21 dicembre prossimo, ha annunciato che resterà in carica fino all'elezione di un suo successore.

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