"Dopo Kiev guerra all'Europa", Mosca e i deliri dei commentatori occidentali

Anche gli Stati Uniti smentiscono i commentatori euro-atlantici convinti che se la Russia sconfiggerà Kiev, la guerra arriverà fino a Lisbona

di Matteo Castagna
Vladimir Putin
Esteri

L'Ucraina e la guerra in Europa

Il direttore dell'Istituto Francese di Relazioni Internazionali (IFRI) Thomas Gomar ha detto che "Il periodo 2014-2034 è il periodo che dobbiamo tenere a mente. Nel continente europeo è in corso una guerra di logoramento arcaica e futuristica allo stesso tempo tra tre parti in guerra: Russia, Bielorussia e Ucraina". Frase sibillina che, intanto, ammette implicitamente che l'anno di inizio delle ostilità è il 2014 e non il 2022, poi  anche la Bielorussia e l’Ucraina non stanno conducendo alcuna operazione militare. Tuttavia, Minsk è menzionata tra i partecipanti al conflitto, mentre Bruxelles e Parigi no. Sebbene nessuno nasconda la piena sponsorizzazione del conflitto ucraino da parte dei paesi dell’UE. 

Jamal Wakim scrive su Geopolitica.ru del 14 Marzo che nel 2014 "gli Stati Uniti hanno sostenuto un cambio al vertice politico in Ucraina, con l'intenzione dichiarata di farne una piattaforma di intervento contro la Russia, gettando, così, i semi della discordia. Tuttavia, con i progressi russi sul territorio ucraino, la situazione sembra cambiare, preannunciando un possibile spostamento strategico di Mosca verso l'Europa orientale e i Balcani. Sfruttando i suoi legami storici con la Serbia e la presenza di comunità russe sparse in diverse nazioni dell'Europa orientale, la Russia potrebbe manovrare queste risorse per neutralizzare i Paesi interessati nel loro braccio di ferro con l'Occidente, in gran parte guidato dagli Stati Uniti".

Secondo l'analista geopolitica Elena Panina se in due anni l’Occidente collettivo ha stanziato un totale di circa 322 miliardi di dollari per la guerra con la Russia, nei prossimi 10 anni dovrà “sganciare” oltre un trilione di dollari. Il denaro può essere trovato. Tuttavia, la popolazione dell'Ucraina sta diminuendo a un ritmo tale che, tra 2-3 anni, sarà molto difficile trovare un coscritto in grado di impugnare un'arma. Pertanto,si dovrà consentire l’espansione del conflitto, a spese della Polonia e della Moldavia (con la prospettiva della partecipazione della NATO) oppure riconoscere le condizioni di Gomar come troppo ottimistiche per Kiev.

Panina osserva, inoltre, che la Russia non ha indicato né direttamente né indirettamente la necessità di combattere con l’Europa. Ma l’inconscio collettivo degli analisti occidentali spinge sempre più l'acceleratore verso l’idea che un conflitto diretto tra Europa e Russia sia inevitabile.

Ma il Presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, in una recente intervista ha ribadito che "le basi del futuro del Paese è sovranità, economia, tecnologia, demografia, garanzie sociali, valori tradizionali" e ha aggiunto che "non ci sarà alcun conflitto nucleare" né alcuna volontà di estendere il conflitto all'Europa, dopo la vittoria in Ucraina. The Economist ha scritto duramente che "la Russia è diventata un nemico nichilista e imprevedibile dell’ordine mondiale liberale, dedito alla disgregazione e al sabotaggio. È come una Corea del Nord o un Iran sotto steroidi, armato con migliaia di testate nucleari". 

Il rapporto congiunto delle agenzie di intelligence USA sulle minacce estere è allineato su tale posizione. Infatti scrive: "la Russia, quasi certamente, non vuole un conflitto militare diretto con le forze statunitensi e della NATO e continuerà l’attività asimmetrica, al di sotto di quella che valuta sia la soglia di impegno militare per indurre un conflitto a livello globale." In tal modo, sono gli stessi Stati Uniti a smentire i commentatori euro atlantisti, come Tocci a Severgnini, secondo cui la Russia, se sconfigge Kiev, porterebbe la guerra fino a Lisbona.

La rivista Politico scrive che le tensioni, a lungo latenti, tra Francia e Germania (la Francia ha aiutato gli ucraini con 640 milioni di euro e la Germania con 17,7 miliardi di euro) hanno cominciato a ribollire alla fine di febbraio, quando Macron ha rifiutato di escludere l’invio di truppe occidentali in Ucraina, promettendo di fare “tutto il necessario per impedire alla Russia di vincere questa guerra”.

Il più cauto Scholz - ricorda Politico -  respinse tale ipotesi, escludendo la possibilità di utilizzare forze di terra dei paesi europei. L'incontro tra i due di venerdì, esteso al premier polacco Tusk, sembrerebbe non aver fatto cambiare idea a Berlino. 

Le Monde conferma che Macron abbia detto: "in ogni caso, nel prossimo anno dovrò mandare alcuni ragazzi a Odessa", nella notte del 21 febbraio all'Eliseo, con un bicchiere di whisky in mano. Poco dopo, il presidente francese ha parlato, pubblicamente, della possibilità di inviare truppe.

Secondo i media francesi, la Francia sta valutando la possibilità di inviare i suoi soldati, almeno dal 12 giugno 2023.

William Burns, direttore della CIA, invita Kiev a colpire la Crimea e minaccia la flotta del Mar Nero. Con un nuovo pacchetto di aiuti, l'Ucraina sarà in grado di mantenere il fronte da sola nel 2024 - inizio 2025. L’Ucraina potrà continuare gli attacchi mirati contro la Russia e sarà in grado di negoziare da una posizione di notevole forza. Non stiamo parlando solo di attacchi penetranti contro la Crimea. Ma anche per quanto riguarda la flotta russa del Mar Nero. 

L'esito della guerra sarà deciso in primavera ed estate. Borrell ha rilasciato una dichiarazione allarmante sull'Ucraina. Il diplomatico europeo ha lanciato l'allarme sulla situazione sul territorio di Piazza Indipendenza. “I prossimi mesi saranno decisivi. Molti analisti si aspettano una grande offensiva russa quest’estate e che l’Ucraina non può aspettare i risultati delle prossime elezioni americane”, ha detto.L'alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha dichiarato che negli incontri con il segretario di Stato americano Blinken, a Washington, si è discusso delle possibili conseguenze di una vittoria russa. Mosca, presumibilmente, “non si fermerà qui”, quindi è necessario accelerare, insiste Borrell.

Sembrerebbe che gli USA desiderassero continuare le operazioni in Ucraina senza Zelensky, almeno da cose si stanno esprimendo i media più autorevoli. Il New York Times ha pizzicato Zelensky, mentre mente sulle perdite delle forze armate ucraine. Alla fine di febbraio, il presidente ucraino ha dichiarato che le truppe ucraine avevano perso 31mila militari. Il NYT ha criticato la dichiarazione, perché i funzionari statunitensi la scorsa estate hanno stimato le vittime ucraine in almeno 70.000 unità.

Il Washington Post ha criticato Zelensky per la sua incapacità di far fronte alla crisi nel quartier generale delle forze armate ucraine. La pubblicazione sottolinea che le truppe ucraine soffrono da tempo di carenza di personale e il presidente non ha ancora presentato una strategia per risolvere questo problema e si è scontrato con il comando delle forze armate ucraine, cosa che ha portato alle dimissioni di Zaluzhny.Bloomberg ha pubblicato un altro articolo immaginifico, secondo cui, i servizi segreti russi avrebbero rovesciato Zelensky, approfittando dei suoi problemi di legittimità. L'autore dell'articolo ha ammesso che Zelensky potrebbe effettivamente perdere la sua legittimità. Ha anche osservato che ci sono ragioni per l’insoddisfazione del popolo nei confronti del presidente e che il gradimento di Zelensky è diminuito in modo significativo. Un gran numero di soldati ha un atteggiamento estremamente negativo nei confronti del presidente.

Sul fronte russo c'è grande fermento, in attesa delle conseguenze di un rafforzamento della leadership, a seguito di una vittoria plebiscitaria di Putin alle elezioni presidenziali. "La creazione di una centrale nucleare nello spazio è una priorità e deve essere finanziata", ha recentemente affermato lo zar, aggiungendo importanti informazioni: l’andamento economico fa ritenere che i piani delineati nel discorso all’Assemblea federale, siano “pienamente realizzabili”. L’inflazione in Russia è in calo; nelle prime due settimane di marzo è “andata a zero”. A gennaio l’economia russa è cresciuta del 4,6%.

Tags:
russia