Russia, "Giovanni Parmigiano" e le spie al servizio di Putin in Italia

Egisto Ott, l'uomo arrestato per lo scandalo Wirecard e i legami col nostro Paese: a partire dallo pseudonimo

di Redazione Esteri
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Scandalo Wirecard e segreti passati alla Russia. La pista che porta in Italia

Lo scandalo Wirecard che ha travolto la Germania e l'Austraia e ha fatto emergere anche la sofisticata rete di agenti segreti che facevano il doppio gioco in favore della Russia e di Putin, porta anche in Italia. Tra queste spie infatti c'è anche Egisto Ott, una vecchia conoscenza dei servizi italiani. Tanto legato al nostro Paese - riporta Il Corriere della Sera - da firmarsi, nei dispacci che mandava a Jan Marsalek, con il nome di "Giovanni Parmigiano". Ma ora che Egisto Ott è agli arresti a Vienna — il più importante "agente doppio" che la Russia abbia reclutato in anni recenti, in quel colossale affaire esploso tra l’Austria e la Germania che è il caso Marsalek, o lo scandalo Wirecard — è anche necessario chiedersi: che uso ha fatto Egisto Ott dei suoi contatti italiani?

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A Vienna, la polizia - prosegue Il Corriere - indaga anche su questo. L’incriminazione di Egisto Ott è lunga 530 pagine, il Corriere ha potuto leggerne un’ampia parte. Del filone "italiano" ha parlato per primo un piccolo giornale di Bolzano, Salto, e il giornalista investigativo Christoph Franceschini, affermando che le "tracce di Egisto Ott portano in Alto Adige". Nel carcere di Vienna Egisto Ott si professa innocente, dice di pagare il fatto di essere "un cane sciolto", ma ora le indagini si concentrano sull'Italia e su suoi presunti complici, insospettabili al servizio di Putin.