Russia, il vice di Putin alla Duma: "Così abbiamo vinto la guerra, Europa sconfitta"

Pjotr Tolstoj: "Tutto quello che abbiamo conquistato è nostro"

di Redazione Esteri

Vladimir Putin 

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Russia, il vice di Putin mette spalle al muro non solo Kiev ma anche l'Europa

La guerra in Ucraina, nonostante l'accordo di Gedda tra Stati Uniti e Kiev per una tregua di 30 giorni, continua. Anzi l'offensiva dei russi si sta facendo ancora più pesante negli ultimi giorni, pioggia di droni nella notte su tutta l'Ucraina. La palla adesso, come detto dal segretario di Stato americano Rubio, è passata nelle mani di Putin e oggi il presidente russo dovrebbe rompere il silenzio sulla questione, dopo la sua visita di ieri in mimetica ai soldati russi impegnati nel Kursk. Intanto a parlare dell'accordo di Gedda e delle possibili conseguenze è il suo vice alla Duma, Pjotr Tolstoj.

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"Dico quello che pensa la mia gente. Sappiamo bene - dice Tolstoj a Il Corriere della Sera - che l’Europa ha ormai portato così avanti il suo delirio antirusso, che tutti voi state facendo il tifo per la continuazione della guerra, ma ogni trattativa seria richiede molto tempo, e la Russia non ha certo fretta. Mi sembra ci sia una preoccupazione esagerata per i risultati dell’incontro avvenuto a Gedda. Mentre quelli parlavano, i nostri eroi stanno delineando un nuovo scenario negoziale, completando la bonifica della regione di Kursk".

"Noi russi - prosegue Tolstoj - non dovremmo mai più guardare all’Occidente con speranza, cercando sempre un sottotesto nei discorsi e nei gesti dei loro leader. Che differenza fa per noi cosa pensano gli americani, o gli ucraini, chi ha detto cosa durante i loro negoziati o quanto intendete spendere voi europei? Non saranno loro a porre fine a questa guerra. La Russia propone la pace. Possiamo fermare la guerra in modo autonomo, ma è fuori questione un ritorno alla situazione precedente e una restituzione di quel che abbiamo conquistato. Una volta che questo principio viene stabilito, facciamo la pace".

Tolstoj parla anche di Trump: "Il nuovo presidente americano - dice il vicepresidente della Duma - è concreto come un agente immobiliare. Ha subito capito ciò che a voi invece sfugge: le regioni della ex Ucraina passate sotto il controllo russo, e che ora in accordo con la nostra Costituzione fanno parte della Russia, resteranno a noi, come ho già detto. Stiamo provando a fidarci di lui, ma sapete, la fiducia è sempre il risultato di atti tangibili, soprattutto in materia di politica estera. Trump non ha ancora detto nulla su cosa ha davvero in testa riguardo ai negoziati. La Russia non sarà mai d’accordo con certe proposte che stanno circolando nell'opinione pubblica occidentale. Aspettiamo, e poi vedremo".

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