Russia, l'incontro con Biden non cambia Putin: armi ai golpisti birmani

Mar Nero, Myanmar, Siria, Nord Stream 2 e Nato: le distanze tra Mosca e Washington non si sono ridotte. Anzi...

di Lorenzo Lamperti
Putin Lapresse
Esteri
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Chi pensava che improvvisamente la Russia, dopo l'incontro di Ginevra tra Joe Biden e Vladimir Putin, potesse trasformarsi da "brutta e cattiva" (come la vede Washington) in "bella e buona", ovviamente si sbagliava. La dimostrazione che con Mosca ci sarà molto lavoro da fare arriva nel giro di poche ore e su più tavoli.

Tensione sul Mar Nero tra Russia e Uk

Il primo, chiaramente, è quello del Mar Nero, dove vanno registrate forti tensioni con il Regno Unito. La Russia ha chiesto a Londra di indagare su quelle che ritiene azioni "pericolose" del cacciatorpediniere britannico, Defender, a detta di Mosca entrato nelle sue acque territoriali e obiettivo di spari di avvertimento. Per il ministero della Difesa russa, l'incidente - smentito però da Londra - è stato una "grossolana violazione della Convenzione Onu". Per questo, Mosca ha chiesto a Londra di "condurre una accurata indagine delle azioni dell'equipaggio" della sua nave militare. Quale che sia la verità, l'episodio non può fare altro che aumentare la tensione nei rapporti bilaterali, già piuttosto alta da tempo.

La Russia aiuta i golpisti in Myanmar con armi e sostegno politico

Un ancora più inquietante esempio arriva invece dal Sud-Est asiatico, altra area in cui la presenza soprattutto militare di Mosca è in espansione. In particolare in Laos. Ma la cosa che sorprende è il modo in cui il Cremlino prosegue a rafforzare i legami con il Myanmar dopo il golpe militare dello scorso febbraio. Tutto alla luce del sole, con tanto di ricevimento in pompa magna del generale golpista Min Aung Hlaing.  Mentre l'Unione europea introduce un terzo round di sanzioni ai golpisti, accompagnata da Regno Unito e Stati Uniti, la Russia mostra senza problemi i suoi rapporti privilegiati con l'esercito birmana, rifornendolo peraltro di armi. Tanto che lo stesso generale Min Aung Hlaing ha detto che il suo esercito è diventato "uno dei più forti della regione" grazie alle armi russe. Il tutto di fronte al ministro della Difesa di Mosca, Sergej Shoigu.

Le mani della Russia su Palmira, in Siria

Si passa poi al Medio Oriente, dove la Russia sta espandendo e rafforzando la sua presenza militare, politica, economica e culturale in Siria, mettendo di fatto le mani sulla gestione del patrimonio archeologico dell'antica oasi di Palmira, nota per le sue rovine d'epoca romana, patrimonio Unesco dell'umanità, sito gravemente danneggiato dall'Isis e situato nel cuore di un'area ricca di miniere di fosfati e giacimenti di gas naturale. Secondo quanto riferiscono media siriani riportati da Ansa, le autorità russe hanno avviato una serie di progetti di valorizzazione del patrimonio archeologico siriano in base a tre accordi quadro firmati tra il 2019 e il 2020 ma cominciati in ritardo a causa della pandemia. Risultato dei rapporti più che buoni con Bashir al-Assad, il despota che sembrava sul punto di essere messo da parte da un momento all'altro durante la guerra civile e che invece poi si è ripreso il paese.

Putin-Blinken, botta e risposta su Nord Stream 2 e Nato

Le distanze sono ancora molto ampie, come dimostra anche il botta e risposta tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il presidente russo Putin. Il primo ha ribadito la contrarierà della Casa Bianca al progetto Nord Stream 2, il famoso gasdotto che dovrebbe unire Russia e Germania e che viene caldeggiato dalla stessa Angela Merkel. Secondo Blinken si tratta di un piano geopolitico di Mosca.

Dall'altra parte, Putin si è detto preoccupato per il "continuo aumento del potenziale militare e delle infrastrutture Nato ai suoi confini", come anche per il fatto che l'Alleanza atlantica "rifiutare di considerare in modo costruttivo le proposte di Mosca per una de-escalation della tensione e per ridurre il rischio d'incidenti non intenzionali". E per questo ha manifestato l'intenzione di rafforzare i confini. Il summit Putin/Biden per ora non ha riavvicinato Mosca all'Occidente.