Russia, rublo in caduta libera: i paesi "amici" pagano con la propria moneta

Il rublo è in caduta libera, rispetto al massimo storico del 2008. La Banca Centrale Russa ha aumentato ulteriormente il tasso di interesse portandolo al 15%

di Ezio Pozzati
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Esteri

Economia russa: rublo crolla dall'inizio della guerra in Ucraina

Gli idrocarburi, petrolio e metano, sono quotati e scambiati sulle piazze internazionali con l'attuale valuta di riserva: il dollaro. Da quando la Russia ha iniziato la sua avventura invadendo l'Ucraina e dando inizio ad una guerra che dura dal 24 febbraio 2022 l'Europa ed altre Nazioni hanno iniziato a boicottare sia il petrolio sia il gas russo, costringendo la Russia a fare accordi con India, Cina e altri stati che la supportano. Ma cosa sta succedendo?

I russi vorrebbero che i propri prodotti fossero pagati in rubli, ma hanno ricevuto un sonoro “niet”, addirittura l'India sta pagando il petrolio in rupie, yuan e dirham (moneta agganciata al dollaro) e tutto ciò non fa felici le casse dello stato russo che prima erano gonfie di euro e dollari. Il rublo è in caduta libera, rispetto al massimo storico del 2008, del 73% ed in pratica si è ridotto a circa 1/4, in 15 anni.

Nel momento in cui scrivo il cambio europeo è: 1 rublo = 0,011 dollari. Un altro significativo segnale è dettato dalla Banca Centrale Russa che ha aumentato ulteriormente il tasso di interesse portandolo al 15%, con una inflazione al 12,1% e stimando l'aumento dei prezzi, per il 2023, in un range compreso fra il 7 ed il 7,5%; ci riusciranno? Per il momento non è ancora dato sapere come sono le riserve in valuta, ma vista la situazione si suppone che siano carenti di denaro “pregiato”. Ed ecco la domanda: quanto può durare l'economia di guerra della Russia?

Chi è tornato da Mosca ci dice che sugli scaffali oltre ad avere delle file vuote i prezzi di alcuni prodotti base hanno subito aumenti che variano dal 25 al 40%. Ora, può essere che il petrolio ed il gas venduto ai Paesi amici sia anche frutto di baratto con droni e armamenti vari? Qualche piccola scintilla è scoccata nei supermercati per accaparrarsi zucchero o una scatoletta di tonno, ma altro non ci viene detto. Un'ultima domanda: in queste condizioni per quanto ancora può essere sostenuta un'economia di guerra? Forse, ciò che non poté il tavolo per la pace potrebbe scaturire dal cibo?