Russia, ucciso l'ennesimo magnate anti-Putin. Un missile mentre dormiva a casa

Oleksiy Vadatursky aveva detto no alla richiesta di Mosca di diventare un collaboratore occulto. Il re del grano di Mykolaiv non si era piegato allo Zar

Esteri
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Russia, il no a Putin costa la vita al re del grano di Mykolaiv

La guerra in Ucraina continua senza sosta da oltre 5 mesi ormai. Putin non intende fermarsi e i bombardamenti si fanno sempre più intensi, specie nel Sud-Est del Paese. Lo Zar vuole il Donbass ed è disposto a tutto per ottenerlo. Sul fronte diplomatico non ci sono passi in avanti significativi, anzi, il patto sul grano che sembrava ormai raggiunto è già in bilico a causa del mancato rispetto degli accordi da parte dei russi. Significativa in questo senso è stata l'ennesima morte di un magnate russo. Questa volta - si legge sul Corriere della Sera - a perdere la vita è stato Oleksiy Vadatursky, morto perché aveva detto di no. A Vadatursky gli emissari del Cremlino avevano proposto di trasformarsi in un collaboratore occulto della Russia, secondo alcuni protagonisti della vita politica di Kiev che hanno avuto frequenti contatti con lui e i suoi uomini.

Dall’inizio della guerra, - prosegue il Corriere - Vadatursky aveva scelto di non lasciare Mykolaiv e aveva deciso di finanziare l’esercito ucraino. Il Cremlino aveva sperato di usare l’influenza di Vadatursky quale maggiore imprenditore agricolo e padrone della logistica in Ucraina per accelerare la sottomissione di tutta la striscia del Sud da Kherson, a Mykolaiv, fino ad Odessa e per paralizzare le vie di trasporto del Paese. È stato sicuramente il suo rifiuto a costargli la vita. I missili hanno puntato la stanza da letto della sua villa con una tale violenza e precisione che di Oleksiy Vadatursky ora non resta neanche un cadavere che possa essere raccolto in un feretro, per l’ultimo omaggio a un uomo d’acciaio anche nell’onore.