Chi è Salwan Momika, l'iracheno ucciso in Svezia: nel 2023 bruciò il Corano pubblicamente

Si indaga per omicidio, il suo gesto provocò violente proteste in molti paesi islamici

di Redazione Esteri
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Salwan Momika, l'iracheno che bruciò il Corano in Svezia è stato ucciso

Salwan Momika, il rifugiato iracheno di 38 anni diventato famoso per aver bruciato pubblicamente una copia del Corano in Svezia nel 2023, è stato trovato morto nel suo appartamento a Södertälje, vicino Stoccolma. La polizia indaga per omicidio e l'agguato potrebbe essere collegato proprio a quel gesto che provocò violente proteste in molti paesi islamici. Momika è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco. L'omicidio è avvenuto nella tarda serata di mercoledì, quando la polizia - riporta Il Messaggero - è stata allertata per spari in un'abitazione nel quartiere di Hovsjö a Södertälje. All'interno dell'appartamento, gli agenti hanno trovato Momika gravemente ferito; l'uomo è stato trasportato in ospedale, ma non è sopravvissuto.

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Cinque persone sarebbero già state arrestate. Nell’aprile del 2024 Momika era stato arrestato in Norvegia e aveva dichiarato ai media svedesi di essere andato in Norvegia per richiedere asilo politico, dopo che il suo permesso di soggiorno in Svezia era stato revocato. La paura di essere mandato in Iraq, suo Paese di origine, aveva spinto l’attivista a varcare il confine e andare in Norvegia, temendo ripercussioni per aver dissacrato il libro sacro ai musulmani. Momika e un'altra persona erano sotto processo a Stoccolma con l’accusa di "odio contro un gruppo etnico".

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