Cosa fanno i soldati nordcoreani in Russia? Si abbuffano di porno
Per Gideon Rachman del Financial Times i nordcoreani, anziché combattere in Ucraina, si stanno “abbuffando di pornografia” in Russia. Del caso se n’è occupato anche il Pentagono
Soldati guardano porno
Cosa fanno i soldati nordcoreani in Russia? Si abbuffano di porno
In Russia per l’amore (virtuale). È ormai certo che truppe della Corea del Nord siano in Russia. La domanda è per fare cosa? Una risposta ha provato a darla Gideon Rachman, commentatore del Financial Times, esperto del conflitto russo-ucraino. Martedì 5 novembre, mentre tutto il mondo era alle prese con le elezioni americane, il giornalista ha pubblicato un rapporto secondo cui le truppe nordcoreane in Russia si stanno "abbuffando di pornografia" grazie alla loro ritrovata libertà online.
La grande abbuffata di porno dei nordcoreani in Russia
“Una fonte solitamente affidabile mi dice che i soldati nordcoreani che sono stati dispiegati in Russia non hanno mai avuto accesso illimitato a Internet prima. Di conseguenza, si stanno abbuffando di pornografia”. Il caporedattore della sezione Esteri del Financial Times, Gideon Rachman, dà tre notizie con un solo tweet. La prima militare, conferma la presenza di truppe di Kim in soccorso di Putin, è per distacco la meno sorprendente. Con la seconda, politica, il giornalista fornisce una prova dell’oppressione del regime, che toglie ai suoi cittadini l’accesso alla rete mondiale. La vera notizia è però di natura antropologica, quasi filosofica: la dimostrazione che esiste una sola razza, quella umana.
La scoperta del porno
Non importa il colore della pelle, la religione o l’orientamento politico: date a un uomo internet e lui vi accenderà un porno. Vale a tutte le latitudini, anche quelle più estreme. In Russia, Paese tutt’altro che esportatore di libertà nel mondo, l’accesso a internet non è affatto illimitato. Ma è bastato a far scoprire agli oltre 7mila nordcoreani una delle più incredibili invenzioni del mondo libero: l’industria cinematografica a luci rosse. Una scena già vista nel mondo ex sovietico. Quando nel 1989 cadde il Muro, centinaia di “Ossi” (gli abitanti di Berlino Est) presero d’assalto i sexy shop del ricco Ovest, facendo incetta di videocassette hard.
Del caso si è occupato anche il Pentagono
Una notizia apparentemente di costume è però rapidamente arrivata ai vertici militari americani. Semopre nella serata di martedì il Pentagono ha dovuto ammettere di non essere in grado di confermare le notizie secondo cui le truppe nordcoreane starebbero sfruttando il loro più ampio accesso a Internet in Russia per consumare grandi quantità di pornografia online.
“Cosa fanno i nordcoreani? Chiedetelo a Mosca”
Il portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, il maggiore Charlie Dietz, ha affermato di non poter verificare "le abitudini internet nordcoreane” o le “attività extracurriculari virtuali che si svolgono in Russia”. Ha poi affermato che il Pentagono è interessato solo agli aspetti "più seri" delle relazioni militari nordcoreane con la Russia. "Per quanto riguarda l'accesso a Internet, è una domanda che è meglio rivolgere a Mosca. Al momento, la nostra attenzione rimane sul supporto all'Ucraina e sulla risoluzione delle preoccupazioni più significative per la sicurezza regionale", ha concluso Dietz.