Svezia, il premier Löfven si dimette dopo voto di sfiducia

Per la prima volta nella storia svedese, il Parlamento toglie la fiducia al Primo Minstro, che ha annunciato le sue dimissioni

Esteri
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Svezia, il premier Löfven si dimette dopo il voto di sfiducia

Il Premier di centrosinistra è il primo nella storia del Paese a essere messo in minoranza dall’iniziativa dell’opposizione ed ha deciso di dimettersi e ora dovrà convocare nuove elezioni, con un anno di anticipo sulla scadenza naturale.

La Svezia torna così nel caos politico, dopo la profonda incertezza che due anni fa produsse la nascita del governo di Stefan Löfven, sorretto da una maggioranza molto precaria, come gli ultimi sviluppi hanno dimostrato in modo inequivocabile.

Il tracollo del Premier svedese si spiega anche con l’apporto dei franchi tiratori: la mozione di sfiducia presentata dalla destra avrebbe avuto bisogno di 175 voti per passare e ne ha ottenuti addirittura 181.

Lofven si dimetterà per cercare di formare un nuovo governo, dopo che il suo esecutivo di minoranza rosso-verde è stato rovesciato una settimana fa con una storica mozione di sfiducia. "Un anno dopo le elezioni e nel mezzo di una pandemia, le elezioni anticipate non sono la strada migliore per la Svezia", ha spiegato Lofven in conferenza stampa. Il premier aveva tempo fino a oggi per dimettersi o convocare le elezioni. Lofven ritiene che la situazione sia la stessa dell'autunno 2018, dopo le ultime elezioni, quando nessuno dei due blocchi ottenne la maggioranza e strinse un patto con centristi e liberali per isolare i Democratici svedesi (SD) di estrema destra e continuare governare in minoranza, come avvenuto nella precedente legislatura. Il leader socialdemocratico ha insistito sul fatto che ora dovrebbe essere il presidente del Parlamento, Andreas Norlén, a iniziare il giro di colloqui con i leader politici per sondare la loro disponibilità.