Trump sceglie l'avvocata conservatrice Harmeet K.Dhillon come procuratrice generale: che cosa c'è dietro le polemiche
Se il Senato dovesse confermare la nomina, Dhillon si troverebbe a supervisionare avvocati che lavorano su casi di antidiscriminazione e problemi legati al diritto al voto
Donald Trump
Trump e la nomina di Dhillon che fa discutere: analisi
Un’altra nomina che fa discutere. Donald Trump ha scelto come prossima procuratrice generale aggiunta della divisione per i Diritti civili del Dipartimento di giustizia (Doj) Harmeet K. Dhillon, un’avvocata nota per la vicinanza al presidente eletto e per le sue posizioni conservatrici.
Se il Senato dovesse confermare la nomina, Dhillon si troverebbe a supervisionare avvocati che lavorano su casi di antidiscriminazione e problemi legati al diritto al voto. Classe 1969, nata in India e arrivata negli Stati Uniti a due anni, Dhillon è tra i più convinti sostenitori dell’infondata teoria complottistica diffusa da Trump secondo cui la vittoria di Joe Biden alle elezioni del 2020 sia stata viziata da brogli elettorali. In qualità di co-presidente del gruppo Lawyers for Trump ha contestato ufficialmente i risultati di quelle presidenziali.
Una causa poi persa ma non abbandonata a livello ideale. A ottobre, intervenendo in un podcast di Nicole Shanahan, la compagna di Robert Kennedy Jr., Dhillon non solo ha ribadito la sua idea: “Pochi burocrati non eletti, o forse sì, che cambiano i risultati delle elezioni in alcune contee e questo cambia l'esito delle elezioni nazionali: è quello che è successo nel 2020”. Si è spinta oltre, denunciando – senza averne prova – interferenze e irregolarità nella gestione del voto nelle vicine elezioni di novembre in città a guida democratica in Arizona, Michigan, Wisconsin e Pennsylvania.
Il Dipartimento di giustizia, tra gli altri compiti, ha proprio quello di vigilare sulla regolarità delle tornate elettorali e sulle possibilità di accesso al voto e mettere in un ruolo di spicco di questa istituzione una persona che abbraccia tesi complottistiche è per molti inaccettabile. “Invece di difendere i risultati delle elezioni e dimostrare preoccupazione per elezioni libere e giuste”, ha detto Maya Wiley, presidente della Leadership Conference on Civil and human rights, Dhillon “ha contribuito in molti modi ad alimentare la “grande bugia”, contestando i risultati delle elezioni in diverse occasioni basandosi su false dichiarazioni e vere e proprie bugie”.
“Quel che l’America sta diventando è molto spaventoso", Dhillon ha detto ancora nel podcast di Shanahan. "Queste forze del male, le forze nichiliste, che hanno preso il sopravvento in molte parti del mondo sono alle nostre porte in questo momento”. E ancora: “Lo stile di vita per cui i miei genitori mi hanno portato in America in questo momento è in gioco, ma è un impulso a senso unico. Non torna indietro". Parole che suonano simili alla narrativa di QAnon e dei gruppi cospirazionisti che orbitano nella galassia trumpiana. Tuttavia, non è solo il suo “complottismo” a destare preoccupazione.
Negli anni, Dhillon ha portato avanti diverse battaglie e cause conservatrici, per esempio contro le iniziative a favore della diversità nelle aziende, contro i diritti delle persone transgender e contro le politiche legate al coronavirus. “Nella sua carriera Dhillon si è concentrata sul diminuire i diritti civili più che sul rafforzarli o tutelarli. Invece che battersi per allargare il diritto di voto, ha lavorato per restringerlo”, il commento di Wiley.
Nel 2018, Dhillon ha fondato Center for american liberty, una organizzazione no-profit per “difendere le libertà civili degli americani dimenticate dalle organizzazioni per i diritti civili”. Le libertà, per intenderci, sono quelle del free speech che però spesso i sostenitori di Trump portano all’estremo, cadendo nella discriminazione. A novembre, in una mail di una campagna di raccolta fondi l’organizzazione ha presentato il suo lavoro di difesa di una signora di 82 anni espulsa dalla Ymca di Washington (Young men’s christian association) dopo un diverbio con una persona transgender.
Per i suoi sostenitori, attività come questa fanno di Dhillon una paladina delle libertà personali. “Difende senza paura le libertà e i diritti civili”, ha detto Roger Severino, avvocato che ha guidato l’ufficio diritti civili del Dipartimento Salute e servizi umani durante il primo mandato di Trump. Per Severino, l’amministrazione Biden ha politicizzato il ruolo del Doj e ha sbagliato nel non contrastare la possibilità delle persone transgender di partecipare agli sport femminili. Ma con Dhillon, ci potrebbe essere una svolta.