"Trump è sfuggito al terzo attentato". Arrestato un uomo al suo comizio, finto pass giornalistico e un arsenale in auto
Lo sceriffo di Riverside: "Abbiamo trovato una pistola, un fucile e munizioni. Anche passaporti falsi". Il 49enne sotto accusa è Vim Miller: elettore Repubblicano registrato
Donald Trump
Usa, terzo attentato a Trump. Lo sceriffo di Riverside svela i dettagli
Donald Trump ha rischiato ancora una volta di essere ucciso, si tratta del terzo attentato sventato in tre mesi. A svelare tutto è stato lo sceriffo della contea di Riverside in California, che ha fornito i dettagli in merito all'arresto di un sospettato. A tre settimane dalle presidenziali degli Stati Uniti cresce la tensione e c'è grande apprensione per la sicurezza dell'ex presidente. "Se me lo chiedete ora, io vi dico che probabilmente - svela lo sceriffo Chad Bianco - i miei agenti hanno evitato un terzo attentato". L'uomo arrestato sabato, aveva tentato di entrare nell’area del comizio di Donald Trump, a Coachella. Nella sua auto sono state trovate armi cariche e munizioni. Vim Miller, 49 anni, elettore registrato Repubblicano, è stato rilasciato su pagamento di cauzione di 5 mila dollari. Di lui, ha spiegato Bianco, si occupano anche Secret Service e Fbi.
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Bianco ha fornito nuovi particolari, in serata, riguardo le modalità dell'arresto: Miller si era presentato mostrando un falso accredito per accesso Vip, e un pass giornalistico, anche quello risultato falso. Gli uomini dello sceriffo, che presidiavano uno dei punti d'accesso all'area, si sono insospettiti. A un controllo della targa è risultato che il Suv nero guidato da Miller, e tenuto in completo disordine all'interno, era falsa. La macchina non era registrata. La perquisizione degli interni ha fornito nuovi motivi per sospettare di lui: c'erano due armi, una pistola e un fucile, cariche, oltre a numerose munizioni, molti passaporti falsi e patenti false. Il fatto che un potenziale attentatore sia stato rilasciato ha generato dubbi.
Lo sceriffo, però, non è entrato nei dettagli. Questo episodio, seppure molto diverso dai precedenti, potrebbe essere il terzo tentativo di assassinio di Trump in appena tre mesi: il 13 luglio il tycoon era rimasto ferito a Butler, Pennsylvania, dopo che un giovane, Matthew Brooks, aveva sparato dal tetto di un edificio con un fucile da guerra. Nell'attentato era morto uno spettatore, che aveva protetto le figlie, e due persone erano rimaste ferite. Brooks era stato ucciso da un cecchino del Secret Service. Il 15 settembre un uomo è stato arrestato dopo essere stato visto armato di fucile, ai bordi del golf club di Trump, a West Palm Beach, Florida, in attesa di colpire l'ex presidente, impegnato a giocare a golf. Questo di Coachella appare il meno drammatico. "Non c'è stato nessun impatto sulla sicurezza di Trump", ha commentato lo sceriffo. Miller è risultato un elettore Repubblicano, appartenente a gruppi di destra antigovernativi.