"Trump mi disse: trovami 11.780 schede inesistenti". Nuove pesantissime accuse
Brad Raffensperger, segretario di Stato della Georgia, nell'udienza al processo per Capitol Hill: "Lui e Giuliani volevano farmi violare la Costituzione"
Usa: Trump, le elezioni e l'assalto a Capitol Hill. "Trovami quei voti"
Prosegue negli Usa il processo sull'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, dopo la sconfitta elettorale di Donald Trump e il successo di Joe Biden. Il tycoon - si legge su Repubblica - ha sempre contestato il risultato e dalle udienze in Aula emerge il tentativo di cambiare l'esito di quel voto, almeno secondo i testimoni chiamati dall'accusa. "Trump e Giuliani mi hanno chiesto di violare il giuramento di fedeltà alla Costituzione". È rotta da commozione e rabbia, la voce dello Speaker della Camera dell’Arizona Rusty Bowers, quando lancia questa drammatica accusa contro l’ex presidente. Poco dopo, testimonia il segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger, aggiungendo che "Trump ha perso le elezioni in maniera chiara e legale, perché 28mila repubblicani hanno rifiutato di votarlo. Ma invece di accettare il risultato, ha premuto su di me affinché gli trovassi schede inesistenti per farlo vincere".
Raffensperger, segretario di Stato della Georgia e quindi responsabile delle elezioni, ha ricordato che «Trump mi ha chiamato e ha detto: “Voglio che mi trovi 11.780 voti, cioè uno in più di quelli che abbiamo”», e così scavalcare Biden. Il suo assistente Gabriel Sterling ha aggiunto: "Ha incitato le violenze, io e mia moglie abbiamo ricevuto minacce di morte". La Commissione ha poi rivelato che il senatore del Wisconsin Johnson aveva offerto a Pence grandi elettori falsi.