Twitter, il misterioso Dorsey lascia la guida per “Square”

La nuova società, del genio con l’anello al naso, vale il doppio di Twitter

di Daniele Rosa
Esteri
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Twitter,il misterioso Dorsey lascia la società per la sua nuova creatura Square

Jack Dorsey lascerà la carica di CEO del social network Twitter. Il Cda della società ha nominato Parag Agrawal amministratore delegato, dal 2017 responsabile tecnologia. Questi sono i fatti ma qualche mistero avvolge l’immagine del genio cofondatore, cresciuto a St. Louis, nel Missouri, come tanti della Silicon Valley. Dorsey apparentemente non sembra essere quello che è e cioè un mago dell’informatica con il fiuto per gli affari. E’ con l’anello al naso, la testa rasata e la barba lunga, un look che immagineresti di vedere in strada con  un cane al fianco alla ricerca di qualcosa da mangiare, ed invece, dopo il successo di Twitter, ha fondato Square che ora vale più del doppio della società dei “cinguettii”.

Twitter, Dorsey un pensatore dai periodici ritiri di meditazione in Myanmar

Dorsey è anche un “pensatore”, praticante regolare della religione Vipassana, con periodici ritiri di meditazione in Myanmar. Non è repubblicano come il padre e nemmeno democratico come la madre, è una via di mezzo, un quasi centrista. Negli anni in azienda, ha voluto attorniarsi di pensatori conservatori e progressisti. Unico flop non essere riuscito ad inserire nel Cda il premio Nobel pakistano Malala Yousafzai, rifiutato per manifesta inesperienza del settore tecnologico. Le azioni del social, dopo l’annuncio, sono aumentate fino al 10% . "Ho deciso di lasciare Twitter-ha detto Dorsey- perché credo che adesso l'azienda sia in grado di vivere senza i suoi fondatori. Ho estrema fiducia nel mio sostituto che ha trasformato l’azienda in questi ultimi dieci anni. Sono profondamente grato per la sua abilità, per il suo cuore e la sua anima. Adesso per lui è venuto il momento di prendere il timone. È il suo momento per stare alla guida”.

Twitter, la carriera di Dorsey costellata da alti e bassi 

La carriera di Dorsey è stata costellata da alti e bassi. Era diventato CEO di Twitter nel 2006. Licenziato nel 2008 per alcuni problemi legati sia all’applicazione non perfetta sia per le troppe assenze causate dalle lezioni di yoga. È tornato numero uno del consiglio di amministrazione nel 2011 e si è dimesso nel 2015 quando è diventato di nuovo Ad. Dorsey, 45 anni, continuerà a far parte del CDA della società, da lui cofondata nel 2006, fino alla scadenza del suo mandato, nel maggio 2022. E’ stato anche nominato nuovo presidente del consiglio di amministrazione. Bret Taylor, capo del comitato di revisione ha detto “A nome del consiglio di amministrazione, voglio ringraziare Jack per la sua leadership visionaria e l'instancabile dedizione a Twitter sin dalla sua fondazione".

Twitter, per Dorsey difficile gestire due società quotate in Borsa 

La leadership di Dorsey come CEO di Twitter era stata messa in discussione soprattutto a causa della concorrenza di Square, una società di pagamenti mobili quotata in borsa, gestita e fondata dallo stesso imprenditore. Infatti, all'inizio del 2020, Elliot Management ha cercato di sostituire Dorsey come amministratore delegato di Twitter, poiché il fondatore del fondo, il miliardario Paul Singer, riteneva che Dorsey non dovesse gestire due società quotate contemporaneamente. Nella Silicon Valley, Dorsey è noto per uno stile di leadership più rilassato e per delegare molte delle decisioni dell'azienda ai subordinati. Dorsey è apparso davanti al Senato, sotto la presidenza Trump, per testimoniare sulle politiche della piattaforma.

Twitter, Dorsey al Senato aveva predicato equilibrio e moderazione

In quell’occasione l’allora amministratore delegato aveva promesso equilibrio e trasparenza ai senatori. “Riteniamo che tutte le aziende dovrebbero essere soggette a un processo diretto di appello per le decisioni prese da esseri umani o algoritmi. Questo permette di correggere gli errori e migliorare i processi futuri". Dopo l’attacco al Campidoglio del 6 gennaio da parte dei sostenitori dell'ex presidente Donald Trump, l'azienda è tornata nuovamente sotto i riflettori, “bannando” a vita il presidente Trump, che aveva usato la rete come strumento di governo.I vertici della compagnia stavano preparando la partenza di Dorsey già da un anno. La notizia arriva in pieno processo di innovazione di Twitter che vuole competere con rivali come Facebook e TikTok. Obiettivo è raddoppiare  il business entro il 2023 con un nuovo modello di abbonamento chiamato Twitter Blue, a tre dollari al mese. La piattaforma di Mark Zuckerberg conta circa 1,8 miliardi di utenti giornalieri mentre Twitter “solo” 186 milioni. Una guerra senza esclusione di colpi.