Ucraina, danni da 10 a oltre 500 mld. Chi paga? Lo decide il tavolo Mosca-Kiev

Chi pagherà i danni della devastazione dello Stato presieduto da Zelensky? Quantum e il relativo pagamento emergeranno esclusivamente dal tavolo di trattative

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Esteri
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Danni e ricostruzione, non c’è un diritto applicabile, ma un negoziato anche sulle forme di rimborso

Città quasi rase al suolo, come Mariupol. Poi case, fabbriche, scuole, ospedali colpiti e resi inagibili dalle bombe di Vladimir Putin. Le stime sul conto dell’invasione della Russia in Ucraina, dopo 35 giorni di attacchi via terra, mare e cielo da parte di Mosca, vanno da un conto minimo di 10 miliardi di dollari (le richieste delle società ucraine alla Corte permanente di arbitrato dell'Aia) fino ai 565 miliardi calcolati dal premier ucraino Denys Shmyhal per la prima ricostruzione del Paese nel dopoguerra.



 

Ma la domanda è: chi pagherà i danni della devastazione dello Stato presieduto da Volodymyr Zelensky?

Da un sondaggio emerge che il 90% degli ucraini vuole che la Russia risarcisca totalmente i danni. I cittadini di Kiev non sono gli unici a chiedere che a pagare il conto sia Mosca.

Ha avanzato, per esempio, la stessa proposta anche il premier polacco, Mateusz Morawiecki che ha chiesto di usare allo scopo i fondi sovrani russi all'estero, ora sono congelati con le sanzioni occidentali di febbraio. Un tesoretto di circa 300 miliardi di dollari che il Cremlino custodiva nelle banche in Paesi del G7.


 

Ma secondo quanto spiegano gli esperti di sicurezza e gli analisti di politica estera, escludendo la ricostruzione a cui possono partecipare capitali pubblici e privati provenienti da tutti i Paesi interessati al profittevole business, come per sistemazione delle questioni politiche e territoriali, anche la quantificazione dei danni di guerra e il relativo pagamento emergeranno esclusivamente dal tavolo di trattative di pace fra i due Stati coinvolti dal conflitto. E cioè Russia e Ucraina.

Di solito, si spiega, avviene che la parte che vince impone al perdente di pagare i danni. Ma in questo caso, si aggiunge, il quantum da retrocedere al Paese invaso e che verrà richiesto dagli stessi negoziatori di Kiev a Mosca dovrà tener conto anche delle cifre che il Cremlino opporrà per presunti danni subiti e imputabili all’esercito ucraino nell'"operazione speciale" in terra ucraina. In sostanza, in queste fattispecie non c’è un diritto applicabile, ma un negoziato anche sulle forme di rimborso.