Ucraina, firmati accordi sicurezza con l'Ue. Lungo confronto Zelensky-Orban
Orban conferma il veto su aiuti militari Ue a Kiev
Ucraina: firmati accordi sicurezza con Ue, Lituania ed Estonia
L'Unione europea e l'Ucraina hanno firmato un accordo sulle "garanzie di sicurezza", secondo il quale i Ventisette si impegnano a continuare il sostegno militare e finanziario a Kiev e a portare avanti il processo di adesione, i cui negoziati sono iniziati questa settimana. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha firmato accordi separati - sempre al vertice Ue a Bruxelles - anche con la Lituania e l'Estonia.
Ucraina: Zelensky a leader Ue, per favore inviate armi presto
"Nel mese di maggio Putin ha provato ad allargare la guerra lanciando una nuova offensiva nell'Est del nostro Paese. Grazie al coraggio della nostra gente e alle vostre decisioni, dei nostri partner, abbiamo fermato questa offensiva. Ma questo dimostra che la pressione attuale sulla Russia non e' sufficiente. Voglio quindi chiedere sostegno militare: artiglieria, munizioni. E il mantenimento di tutte le promesse non solo per proteggere le vite ma anche per distruggere l'illusione che possano ottenere qualcosa con la guerra. Il finanziamento e' molto importante, sia con il Fondo della pace che bilateralmente, cosi' come la logistica. In modo che ogni pacchetto annunciato arrivi sul campo di battaglia il prima possibile, per favore il prima possibile". Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento al Consiglio europeo.
Orban per ora conferma il veto su aiuti militari Ue a Kiev
Il premier ungherese Viktor Orban, allo stato attuale, non ha rimosso il veto sull'erogazione degli aiuti militari all'Ucraina, pari a 6,6 miliardi di euro (1,6 miliardi di rimborsi arretrati verso alcuni Stati membri e 5 miliardi di soldi freschi per il 2024). Lo riportano all'ANSA diverse fonti diplomatiche. A Budapest è stata offerta una deroga - simile a quanto ha fatto la Nato - ma, stando al consigliere di Orban, i negoziati su questo sono ancora "in corso". Non è chiaro al momento se si potrà trovare un'intesa in extremis prima della fine del Consiglio Europeo oppure le trattative si protrarranno.