Ucraina, l'appello del sindaco di Mariupol: "Putin ha commesso un genocidio"
A “Diritto e Rovescio”, l'intervista esclusiva al sindaco di Mariupol. Boytchenko ha raccontato a Paolo Del Debbio la situazione attuale della sua città
Guerra Russia-Ucraina, il sindaco Boytchenko: “Noi resisteremo fino all’ultimo”
Ospite a “Diritto e Rovescio”, Vadym Boytchenko, sindaco di Mariupol, intervistato da Paolo Del Debbio si è espresso in merito alla guerra e ha raccontato la situazione attuale della sua città e degli abitanti che lottano per difenderla. “La guardia nazionale e le forze armate dell’Ucraina hanno difeso e stanno difendendo la nostra città. Non vi sono delle truppe nazionaliste in Ucraina. C’è mio figlio che oggi sta difendendo la propria patria, il capo-tenente Boytchenko, e sta cercando di far tornare la pace”, ha detto Boytchenko.
Raccontando le condizioni in cui versa Mariupol, sotto assedio da 36 giorni, il sindaco ha fatto chiarezza sulla catastrofe umanitaria che ha colpito la comunità: “Non abbiamo luce, riscaldamento, acqua, gas. Stanno finendo i beni di base come il cibo e i medicinali. Oggi ci appelliamo a tutta la comunità internazionale. Ci serve una totale evacuazione di tutti i cittadini di Mariupol perché oggi è importantissimo salvare ogni singola vita”.
A Paolo Del Debbio, Boytchenko ha confessato la speranza di un “corridoio umanitario reale” per poter evacuare tutti i cittadini. “Negli ultimi dieci giorni le truppe russe hanno distrutto i punti di raccolta, gli autobus”, bloccando di fatto l’uscita dalla città. Una situazione drammatica culminata nell’esperienza del Teatro di Mariupol: “Cinicamente le truppe russe hanno ignorato questa scritta davanti al teatro: “bambini”. Hanno colpito, hanno bombardato e c’erano molte persone all’interno del bunker che stavano in fila per avere questo cibo. Hanno distrutto il teatro. Parte delle persone sono riuscite a uscire, ma moltissime persone sono rimaste sotto le macerie”, ha detto Boytchenko.
Infine, sulla resa ucraina il sindaco ha affermato la decisione del comandante della Guardia Nazionale a non cedere “neanche un centimetro dell’Ucraina”. “Noi resisteremo fino all’ultimo. E il nostro Paese è con noi”, ha concluso.