Ucraina, ex consigliere di Putin: "La Russia non accetterà mai la tregua. Imboscata a Gedda"

Sergej Markov: "Europa bugiarda sullo stop alla guerra, prende solo tempo per armarsi"

di Redazione Esteri

Vladimir Putin

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Ucraina, i russi demoliscono l'accordo di Gedda: niente tregua. Ecco il perché

La guerra in Ucraina, dopo tre anni di bombardamenti da parte dei russi, potrebbe essere vicina a una tregua. I negoziati di Gedda tra Stati Uniti e Kiev si sono conclusi con un accordo per un cessate il fuoco di 30 giorni. "Ora però tutto è nelle mani di Putin", ha commentato il segretario di Stato americano Rubio che era presente al tavolo con i funzionari inviati da Zelensky. Ma a gelare gli entusiasmi di Washington e Kiev ci pensa un ex consigliere di Putin, si tratta di Sergej Markov, direttore dell’Istituto di ricerche politiche di Mosca.

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"Sarebbe stato meglio per tutti - spiega Markov a La Repubblica - se i negoziati a Gedda fossero falliti, a quel punto, lo stop statunitense agli aiuti a Kiev sarebbe diventato definitivo e l’esercito russo sarebbe potuto avanzare più rapidamente. Alla fine, anche l’Europa sarebbe stata costretta a premere per una pace perché da sola non sarebbe riuscita a farsi carico del sostegno all’Ucraina".

"Lo sgambetto di Zelensky è riuscito. Ha teso un agguato a Donald Trump, proprio come negli scacchi. Insieme a Gran Bretagna, Francia e Ue - prosegue Markov a La Repubblica , è riuscito a tirargli un bidone. È semplice: ha fatto finta di acconsentire a tutte le sue proposte, sapendo però che la Russia è contraria a una tregua. Ora Trump proporrà la tregua a Putin che dirà di no. A litigare stavolta saranno Trump e Putin e gli Usa rientreranno nuovamente nel Partito della guerra".

"L’Europa - continua Markov - ha già dimostrato di essere bugiarda quando i leader di Francia e Germania, come hanno detto loro stessi, hanno firmato gli Accordi di Minsk-2 per fregare la Russia e ridare fiato all’Ucraina mentre la riarmavano. Putin ha detto chiaramente che, quando gli cominciano a mancare proiettili e cartucce, il nemico comincia a chiedere una tregua, ma lo fa soltanto per produrre più cartucce e proiettili. Una tregua del genere non serve alla Russia. Non ci dobbiamo cascare. Per me le possibilità di una pace entro la fine della primavera sono del 20 per cento, entro fine anno del 65 per cento".

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