Ucraina, sindaco di Leopoli ad Affari: L'Europa è salva grazie ai nostri morti
Guarda la videointervista al sindaco di Leopoli, Andriy Ivanovych Sadovyi, città strategica per la logistica di guerra
Ucraina, un anno di guerra: guarda la l'intervista di affaritaliani.it al sindaco di Leopoli. VIDEO
Ad un anno dall’invasione da parte della Russia, in Ucraina c’è anche un’altra capitale. Una capitale culturale, ora diventata il più grande hub logistico e umanitario nel mondo. Parliamo di Leopoli, Lviv in ucraino, una delle città più grandi a ovest del Paese, a 60 km dal confine polacco. Anche qui i segni della guerra sono presenti ovunque, in un generale senso di straniamento tra sirene anti-raid, folle di rifugiati, camion con aiuti militari e sanitari diretti a est che si fermano in pieno centro per scaricare e caricare.
Leopoli è diventata famosa per i suoi ospedali e per il complesso di riabilitazione in via di costruzione. A presidiare la città il sindaco Andriy Ivanovych Sadovyi, che sta affrontando la crisi più grave da quando è sindaco, come ha raccontato ad affaritaliani.it.
GUARDA LA VIDEOINTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT AL SINDACO DI LEOPOLI, LA CITTA' STRATEGICA PER LA LOGISTICA UCRAINA
“Tutti capivano che la Russia avrebbe potuto farlo: l'attacco russo del 24 febbraio sarà stata una sorpresa per voi europei ma non per me. Mesi prima avevo istruito il mio assessorato all'Energia di trovare un modo per far funzionare gli acquedotti in caso di blackout totale, senza elettricità Il piano per accogliere i rifugiati ce l'avevamo pronto da tre mesi”.
Vittoria e libertà: un binomio inscindibile, che tiene uniti i paesi dell’Occidente, Italia e Ucraina: “Siamo molto vicini, italiani e ucraini. Amiamo i nostri paesi liberi; anche il nostro Paese è speciale, non possiamo darlo via. Essere un Paese libero è un’opportunità di vivere, di respirare. Solo quando la tua gola è chiusa capisci cosa vuol dire non respirare e non puoi vivere. Noi ma anche tutti gli italiani siamo persone libere e vogliamo vivere in uno Stato libero. Voi avete già attraversato questa lotta, è quella che oggi gli ucraini stanno dimostrando in Ucraina. Non può essere che qualcuno si senta bene quando qualcun altro si sente male. È per questo che dobbiamo stare tutti insieme ed essere uniti verso la vittoria.
E rivela: “Ho un sogno grande: voglio imparare la lingua italiana nel futuro. Quando finirà la guerra verrò a visitare le vostre città”.