Ursula vuole i nomi dei commissari Ue. Fitto la scelta del governo, spunta la Belloni

Ue: Tajani, 'Fitto più indicato per fare commissario, ma no rimpasti all'orizzonte'

di Redazione
Tags:

Ursula Von Der Leyen

Esteri

Ue, von der Leyen scrive ai 27 per nomi candidati commissari: deadline il 30 agosto

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha mandato questa mattina una lettera ai 27 Paesi membri chiedendo loro indicare "i nomi dei candidati al posto di commissario". Lo fa sapere il suo portavoce, precisando che la scadenza per la risposta dei governi è fissata al 30 agosto. Come si sa la prima scelta del governo italiano è Raffaele Fitto, attuale ministro per gli affari europei con delega al Pnrr. Un fedelissimo di Giorgia Meloni. Nelle ultime ore è spuntato anche il nome di Elisabetta Belloni, attuale direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) che piace a Ursula von der Leyen. La Belloni, eterna candidata a tutte le alte cariche pubbliche possibili, da ricordare la candidatura al Quirinale poi sfumata, ha organizzato l'ultimo G7 in Puglia garantendo la sicurezza di tutti i leader. Un palcoscenico dove è riuscita a farsi notare anche dall neo-rieletta presidente della Commissione. 

Ue: Tajani, 'Fitto più indicato per fare commissario, ma no rimpasti all'orizzonte'

L'Italia riuscirà a spuntare un commissario di peso in Europa nonostante il no di Giorgia Meloni al bis di Ursula von der Leyen? "Io credo assolutamente sì". Raffaele Fitto "sarebbe un eccellente candidato, se ne parlerà all'interno del governo, lui conosce bene le istituzioni europee", dunque ha "le carte in regola per fare bene il commissario e non fare solo lo stagiaire". Fitto "è il più indicato, ma non vedo rimpasti all'orizzonte -mette in chiaro-, si distribuiranno le competenze immagino, ma non vedo rimpasti né problemi per la maggioranza". Lo assicura il vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ai microfoni di Rtl.

Ue: Tajani, 'voto per Ursula? Io e Salvini in famiglie politiche diverse'

“Io e Salvini apparteniamo a famiglie politiche diverse. Noi siamo per la stabilità, siamo il Partito Popolare Europeo, che è il primo partito in Europa, un partito di centro-destra che ha ottenuto il presidente del Parlamento Europeo, il presidente della Commissione Europea e avrà la maggioranza relativa dei commissari europei. Nessun rosso perché la sinistra non ha votato no alla von der Leyen; c’è stato un sostegno socialista, ma gran parte dei Verdi non l’hanno votata, non facendo parte di nessuna maggioranza". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ai microfoni di Rtl, sull'accusa del leader della Lega a FI di aver votato per il bis di Ursula von der Leyen 'con la Schlein e con i fanatici rosso-verdi'. "Le diversità di opinioni in Europa sono note - rimarca ancora Tajani -, siamo parte di famiglie diverse. Non c’è mai stato alcun problema: noi di Forza Italia siamo sempre stati coerenti. Dal congresso di Bucarest abbiamo sempre detto che avremmo votato la von der Leyen all’insegna della stabilità. Immaginate cosa sarebbe successo sui mercati se non fosse stata eletta la von der Leyen. I voti contano, il discorso della von der Leyen e il suo documento hanno contenuti che hanno raccolto tutte le proposte di Forza Italia e del PPE per quanto riguarda il Mediterraneo, l’immigrazione, la casa, le politiche industriali, le PMI, per l’immigrazione, c’è un sostanziale cambiamento per il Green Deal, che rimane com’è giusto ma devono cambiarne i contenuti. Noi siamo contro il cambiamento climatico: dobbiamo impegnarci ma con soluzioni pragmatiche e questo è emerso nel documento della von der Leyen in modo molto chiaro”.