Ue, von der Leyen trema: senza Meloni non può governare. Il suo bis a rischio

La sua rielezione non è più così scontata, la presidente della Commissione ha bisogno dell'appoggio dei conservatori. All'Italia un vice-presidente

di Redazione Esteri
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Giorgia Meloni e Ursula Von Der Leyen
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Ue, con un vice-presidente operativo all'Italia cambia tutto. Ecco perché von der Leyen trema

La riunione informale di lunedì sera a Bruxelles tra i 27 leader dei Paesi europei sembrava aver sciolto gli ultimi nodi sul bis di von der Leyen alla Commissione, ma a conti fatti le cose non stanno più così. Dopo gli sgarbi alla premier italiana Meloni, praticamente isolata dalla discussione, la presidente della Commissione rischia di perdere l'appoggio esterno dei conservatori, Ecr potrebbe decidere di voltarle le spalle e a quel punto il patto tra popolari, socialisti e liberali, potrebbe non bastare più per il suo bis, considerando anche i franchi tiratori pronti a colpire al parlamento europeo. Ursula von der Leyen - sostengono nello staff di Meloni e lo riporta Il Corriere della Sera - avrà comunque bisogno dei voti dei Conservatori europei, dunque del partito che Meloni dirige, su tantissimi dossier e per cinque anni.

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La sua maggioranza infatti - prosegue Il Corriere - è comunque risicata e soggetta a quella flessibilità che contraddistingue tutte le legislature dell'Unione. Ma c'è di più. Al momento è solo un’ipotesi, ma che è stata dibattuta e che viene accarezzata anche in virtù di una convinzione: se per qualcuno una decisione simile come l'isolamento in Europa indebolirebbe l’Italia nella seconda fase, quella in cui andranno decisi i singoli Commissari con le rispettive deleghe, nel governo italiano sono convinti del contrario. A Roma — per molteplici ragioni, dal peso del Paese a motivi di turnover degli incarichi europei — spetterebbe comunque un vicepresidente operativo, con il potere di coordinare anche altri commissari. Un ruolo di peso che non può essere sottovalutato da von der Leyen.