"Umiliamo Putin per costringerlo a invertire la rotta". Svelato il piano ucraino a Kursk

Il consigliere di Zelensky Podolyak: "Portare la guerra dentro la Russia ci aiuta a difendere i nostri civili al confine"

di Redazione Esteri
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Guerra, l'offensiva ucraina a Kursk non si ferma: sarebbero 12mila i soldati di Kiev in territorio russo

La guerra in Ucraina adesso si è ufficialmente allargata anche alla Russia. L'esercito di Kiev, capitanato dal Capo dello Stato Maggiore Syrsky, avanza sempre più oltre il confine: "Abbiamo preso 74 villaggi e controlliamo oltre mille chilometri quadrati di territorio russo". Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykyi, ha spiegato la situazione attuale e delineato le prossime mosse. "Prima i russi accetteranno la pace e prima riavranno indietro le loro terre". E ha ricordato - riporta Il Corriere della Sera - che negli ultimi mesi la Russia aveva lanciato oltre duemila attacchi da Kursk verso la regione frontaliera di Sumy, utilizzando anche 255 bombe plananti e un centinaio di missili. Per gli ucraini ora si pone il problema dell'uso di armi della Nato oltre il confine.

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"Davvero non possiamo condurre la nostra guerra di difesa sul suolo russo? Sul suolo dell’aggressore? Strano. Ma allora come mai la guerra contro l’Ucraina è possibile?", si domanda Mikhail Podolyak, noto consigliere del presidente Zelensky, commentando le prese di posizione dei ministri degli Esteri Tajani e della Difesa Crosetto contro l’utilizzo delle armi italiane nell’operazione ucraina nella regione russa di Kursk. "L'aggressore - prosegue Podolyak a Il Corriere - deve essere punito e a tal fine vanno applicati e utilizzati tutti gli strumenti consentiti. L'offensiva di Kursk rappresenta un’opportunità fondamentale per proteggere la popolazione civile ucraina lungo le zone di confine. Distruggendo le artiglierie russe. Puniamo e umiliamo Mosca, ma agiamo secondo il diritto".

"Noi - conclude Podolyak - vogliamo costringere Putin a invertire la rotta, mettendolo in difficoltà". Secondo alcuni analisti occidentali il corpo di spedizione ucraino non conterebbe tra i mille o duemila soldati, come ventilato inizialmente, bensì circa 12.000. Mosca manda rinforzi e mobilita truppe dalla zona di Zaporizhzhia, sul fronte meridionale. I portavoce del Cremlino ribadiscono di essere riusciti a fermare i nemici.