Usa 2024, Klaus Davi: "Harris in testa, ma ebrei e neri potrebbero far vincere Trump"

"Sgambetto potrebbe arrivare proprio da Pennsylvania". L'analisi di Klaus Davi sul testa a testa tra Kamala Harris e Donald Trump alle presidenziali di Usa 2024

di redazione

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Usa 2024, Klaus Davi: "Harris in testa, ma ebrei e neri potrebbero far vincere Trump"

Giornalista, autore di svariate inchieste sulla criminalità organizzata e autore di numerosi saggi sulla comunicazione politica, Klaus Davi parla con Affaritaliani delle imminenti elezioni Usa.

Cosa ci dobbiamo aspettare il 5 novembre?
Da quello che si legge nei siti specializzati il vantaggio di Kamala Harris negli Stati decisivi sarebbe confermato. Quindi Harris sulla carta passa per avvantaggiata, e con tutta probabilità lo è. È vero che ha fatto una campagna elettorale scadente ma è apparsa più "nuova", con un'immagine più istituzionale e decisamente meno autoreferenziale rispetto a Donald Trump.

Quindi ha vinto?
È stata avvantaggiata pesantemente da tutte le lobby possibili e immaginabili, accumulando soldi all'infinito. Dal "Deep State" a pezzi di magistratura Usa, dagli artisti ai banchieri, dai sindacati fino alle compagnie digitali. Lo spirito anti-Trump ha coalizzato tutte queste forze e lei ne ha saputo approfittare.

Però sta perdendo terreno?
Certo. Ha posizioni molto ambigue su Israele e su altri temi come le armi, la sicurezza, gli immigrati. Ha fatto una serie di interviste come a Fox News o da Oprah Winfrey ma è stata abbastanza abile a schivare i colpi bassi. Nonostante alcune affermazioni come quella sul possesso di una pistola che non esiterebbe a usare qualora un intruso le entrasse in casa, non è inciampata abbastanza da essere per ora agganciata da Trump.

Il voto legalitario negli Usa conta?
Sicuramente fa presa su un elettorato bianco e borghese e sulle donne, dove Harris è stata convincente. Molto meno sulla working class che della legalità se ne frega se poi vivono con 6 euro al giorno.

Si parla di voltafaccia di neri e ispanici?
Può essere che un certo maschilismo congenito giochi brutti scherzi. Però non so fino a che punto. Anche in Italia siamo maschilisti ma poi la Meloni ha vinto. Anche se la Meloni viene dalla base, ha costruito il suo percorso dal basso, ha smontato luoghi comuni e pregiudizi sulle donne passo dopo passo. La Harris è un classico ibrido fra upper class, intellettuali californiani, aristocrazie feudali varie degli Usa.

Quindi i giochi sono fatti?
Dipenderà molto dalle minoranze. Seguo con attenzione la stampa ebraica Usa e potrebbe succedere che molti ebrei di fede democratica non vadano a votare pur risultando registrati. La componente ortodossa dell'ebraismo americano sceglierà Trump. In Pennsylvania, tra gli Stati con la più alta percentuale di ebrei, oltre 440mila, se un numero di ebrei di sinistra non andasse a votare, per Kamala potrebbero esserci problemi.

L'influente quotidiano The Times of Israel però afferma il contrario, cioè che il 71% degli elettori ebrei americani in 7 Stati indecisi è a favore di Kamala Harris.
Certo. Innegabile. Ma a mio avviso il dato è sopravvalutato. Basta vedere i trend degli ultimi 2 election day: nel 2020 Trump ottenne il 30% dei voti dell'elettorato ebraico con un trend in forte ascesa rispetto al all'elezione del 2016, in cui si fermò al 24%. Se si guarda poi a uno Stato come la Florida, dove Trump vinse nel 2020, si nota che i repubblicani registrarono il 41% del voto ebraico contro il 58% dei democratici. (fonte https://moked.it/blog/2020/11/05/gli-ebrei-americani-scelgono-joe-biden-ma-trump-ha-guadagnato-terreno/)

Anche il voto del cluster mussulmano presenta soprese...
Sì, infatti a sorpresa Trump è balzato in testa su quel target, come è successo con gli ispanici. Un sondaggio condotto da Arab News Research and Studies Unit insieme a YouGov mostra che il 43% sostiene il tycoon mentre il 41% preferisce la sua rivale.

Come lo spiega?
La sinistra ha diffuso una visione falsa per cui chi è immigrato integrato è per forza solidale con clandestini e migranti economici. Ma è l'ennesima fake news. Questo automatismo c'è solo nelle élites di sinistra ma non ha riscontro nella realtà. Quando azzardarono un sondaggio, ai tempi, Berlusconi risultò davanti a tutti.

Trump su Israele è stato molto netto?
Netto e lineare. Senza cedimenti. Ha mostrato gli attributi.

I successi di Idf e Netanyahu potrebbero aiutarlo?
Certo che sì. Biden e la Harris sono stati ambivalenti e Netanyahu se li è "giocati", come si dice nel linguaggio del gaming. Le vittorie dell'esercito israeliano potrebbero spingere un elettorato incerto a vedere nell'asse Trump-Netanyahu un duo più incisivo per l'arginamento dell'Iran.

Per questo Trump attacca l'Iran?
Sì. L'Iran sta solo simpatico alla sinistra e alle élites eversive italiane, ma l'americano medio detesta l'Iran e lo vorrebbe cancellato dalla cartina geografica.

Cambierà qualcosa per la Meloni?
Per la nostra premier è decisamente meglio se vince Trump. La saldatura Harris-élites europee-sinistra italiana non promette nulla di buono.

Ma i magistrati di sinistra parlano di derive trumpiane dell'Italia...
Trump è stato un ottimo presidente. Ma tanto l'Italia non conta nulla, è un Paese da sempre considerato inaffidabile e sostanzialmente vigliacco. Le diatribe italiane non interessano a nessuno.

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