USA, a San Francisco c'è l'obbligo del vaccino: "Fatelo o vi licenziamo tutti"

Prima il vincolo c'era solo per chi lavorava in luoghi a rischio, adesso l'ultimatum è per tutti i 35.000 dipendenti

Esteri
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La città di San Francisco è la prima negli Stati Uniti a imporre l'obbligo di vaccinazione anti-Covid ai dipendenti pubblici. Il messaggio rivolto ai 35.000 lavoratori dell'amministrazione locale è chiaro: chi non si sottoporrà al vaccino, verrà licenziato.

Saranno previste eccezioni solo per comprovati motivi sanitari o religiosi, ma la regola sta già facendo molto discutere. Secondo Carol Isen, direttrice delle Risorse Umane dell'amministrazione di San Francisco: "Questa decisione è stata presa per tutelare la salute, sia quella di noi impiegati pubblici, sia quella dei cittadini ai quali prestiamo servizio. Si tratta di proteggere la città e ogni lavoratore da quello che riteniamo un rischio inaccettabile".

In precedenza, l'amministrazione di San Francisco aveva imposto l'obbligo vaccinale solo ai suoi dipendenti impiegati in luoghi ad elevata concentrazione di persone e quindi ad alto rischio di contagio, come ospedali, carceri e asili. 

Ora la regola viene estesa a tutti, dai poliziotti ai pompieri, con la minaccia di perdere il lavoro. C'è una deadline: da quando la Food and Drug Administration (FDA, l'autorità sanitaria americana), autorizzerà un vaccino - cosa che si prevede avvenga entro qualche mese - i dipendenti di San Francisco avranno dieci settimane di tempo per mettersi in regola.

Al momento, si stima che solo il 55% degli impiegati comunali di San Francisco sia stato vaccinato almeno con una prima dose, mentre il 5% è certamente non vaccinato e il restante 40% è ancora nel mistero, cosa piuttosto strana per un Paese avanzato come gli Stati Uniti.