Usa, documenti segreti Fbi sull'11 settembre. C'è la mano dell'Arabia Saudita

Smascherati alcuni diplomatici e funzionari, aiutarono i terroristi ad arrivare in America. Biden ha deciso di rendere pubblica l'indagine

11 settembre Lapresse
Esteri
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Usa, documenti segreti Fbi sull'11/9. C'è la mano dell'Arabia Saudita

A distanza di vent'anni dagli attentati dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti, che cambiarono per sempre le sorti dell'intero pianeta, con le conseguenti guerre in Iraq e Afghanistan, ecco che un'inchiesta speciale durata anni, rischia di rendere tutto vano. Il documento dell'Fbi - si legge sul Messaggero - che il presidente Usa Joe Biden ha deciso di rendere pubblico, rischia di far riscrivere la storia. L'inchiesta speciale si era conclusa nell'aprile del 2016, ma solo sabato sera sono state pubblicate le prime 16 pagine. Il rapporto non indica una responsabilità diretta dei vertici di Riad, ma punta il dito su alcuni funzionari diplomatici e dell'intelligence saudita che negli Stati Uniti aiutarono in modo sostanzioso almeno i primi due della squadra terroristica ad arrivare in America.

Un intervento solitario - prosegue il Messaggero - l'ha fatto anche George Bush, nel luogo in cui il terzo aereo si schiantò in Pennsylvania, quando i passeggeri tentarono di strapparne il controllo ai dirottatori. Bush fu proprio il presidente che chiese all'Fbi nel 2006 di approfondire le indagini sul coinvolgimento dell'Arabia Saudita. L'ex presidente era stato sospettato di aver voluto nascondere il coinvolgimento saudita, in particolare dopo che un rapporto del Congresso nel 2002 aveva rivelato un passaggio di soldi fra i reali di Riad e la squadra dei terroristi, 15 dei quali erano di nazionalità saudita come peraltro anche il loro capo, Osama bin Laden.