Usa, F-16 in arrivo dalla Danimarca, ma Kiev “non dominerà la controffensiva"

Guerra in Ucraina. Il sostegno di Biden e le indiscrezioni dell'intelligence Usa e tutti gli aggiornamenti sul conflitto

di Redazione Esteri
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Guerra Russia-Ucraina, Biden promette l'invio di F-16 per sostenere la controffensiva ucraina

Gli Stati Uniti hanno dato il via libera all'invio di caccia americani F-16 all'Ucraina da parte di Danimarca e Olanda, quando i piloti ucraini avranno completato l'addestramento che inizierà alla fine di agosto. Lo ha detto il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, confermando che gli Stati Uniti stanno "facendo tutto il possibile per sostenere l'Ucraina e la sua controffensiva.

I vertici dell’amministrazione Usa a Camp David, prima del summit sulla sicurezza con Giappone e Corea del Sud hanno assicurato: “Gli Stati Uniti pronti a fare il possibile per sostenere la controffensiva ucraina, anche con il supporto degli F-16” ha aggiunto il consigliere americano, pur con la doverosa prudenza: "Non prevediamo quello che accadrà perché questa guerra è stata altamente imprevedibile”.

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Tuttavia, secondo fonti informate del Washington Post, la controffensiva lanciata non consentirà di portare a termine l’obiettivo prefissato fin dalla scorsa primavera: tagliare fuori dai collegamenti via terra dalla Russia alla Crimea.

L'Amministrazione Biden conferma la sua preoccupazione per la potenziale cooperazione tra Russia e Corea del Nord. “Siamo in apprensione anche per le relazioni inerenti tecnologia e sicurezza”, ha specificato ai giornalisti a Camp David il consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa.

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Ucraina, generale Tricarico: 'vertici Nato maldestri, stravolte regole per negoziato serio'

Secondo il generale Tricarico però l’ipotesi che Kiev rinunci a territori in cambio dell’accesso nella Nato non è concepibile: ''L’auspicio era che la proposta di un negoziato russo ucraino, attribuito a Stian Jenssen, uno stretto collaboratore del segretario generale Jens Stoltenberg fosse un 'fuori onda'.

Invece il fatto che l’ipotesi che Zelensky rinunci ad una parte dei territori occupati in cambio di un ingresso nell’Alleanza continui a circolare e a destare interesse non può non evocare il carattere maldestro del comportamento del vertice Nato a conferma, seppure ve ne fosse bisogno, dello stravolgimento senza pausa delle regole e del ruolo trainante, in questo dissennato agire, del suo Segretario Generale, se dietro questa nuova sortita ci fosse lui, come è ragionevole ritenere''.

E' quanto afferma all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della fondazione Icsa, che ha poi spiegato: “La protervia e la spregiudicatezza con cui il segretario generale Stoltenberg ed i suoi più stretti collaboratori continuano ad interpretare il proprio ruolo sarebbero degne, -finalmente- di una censura''.

Per il generale Tricarico ''è francamente inspiegabile l’acquiescenza generale con cui le missioni diplomatiche accreditate a Bruxelles continuino ad assistere, silenti, alle sortite dissennate e non autorizzate da parte del vertice amministrativo dell’Alleanza”.

Ucraina, incendio nel porto russo sul Mar Nero ed esplosione a Zaporizhzhia

Un grande incendio è scoppiato nel porto e terminal petrolifero russo di Novorossiysk. Secondo i media locali stanno bruciando i container petroliferi e si sono verificate diverse esplosioni. Il porto si trova nella regione di confine con l’Ucraina, di Krasnodar, a 145 chilometri dal ponte di Crimea. L’origine delle fiamme non è ancora nota. Sul posto il rogo sarebbe stato spento grazie al lavoro di 42 vigili del fuoco.

Inoltre, si è verificata un’esplosizione a Energodar, città occupata dell’Ucraina dove si trova la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo scrive su Telegram il sindaco ucraino di Melitopol, Ivan Fedorov. Ancora da accertare le ragioni.

Russia e Ungheria, l'accordo per i due reattori nucleari

Intanto, Ungheria e Russia hanno firmato i documenti necessari per procedere alla costruzione della centrale nucleare ungherese di Paks-2, sulla base di un accordo firmato nel 2014. La centrale Paks-2, con due nuovi reattori russi Vver da 1200 Megawatt, si aggiungerà a quella originaria di Paks, con quattro reattori di epoca sovietica. Il costo complessivo è stimato in 12,5 miliardi di euro, di cui 10 miliardi coperti da un prestito dello Stato russo.

Il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov ha confermato che la "Joseph Schulte" è stata la prima nave a lasciare un porto ucraino dallo scorso 16 luglio. Il corridoio di navigazione provvisorio è stato autorizzato, su richiesta di Kiev, all'Organizzazione marittima internazionale.

Kiev ha assicurato all'Organizzazione "garanzie per la compensazione di eventuali danni" alle navi in navigazione. "L'Ucraina ha appena fatto un passo importante per ripristinare la libertà di navigazione nel Mar Nero", ha commentato il Presidente Volodymir Zelensky.

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