Usa, il “solito” Trump ostaggio delle fake news surclassato da una Kamala che fa il compitino
Raramente si era visto il magnate così in difficoltà
Donald Trump e Kamala Harris
Il “solito” Trump ostaggio delle fake news surclassato da una Kamala che fa il compitino
Desolante il livello dello scontro negli Stati Uniti per la corsa alle presidenziali. Tanto che viene da guardare con orgoglio e nostalgia al duello Berlusconi-Prodi nel 2001 quando si toccò l’apice dello scontro con il famoso “ubriaco” con cui il professore apostrofò il Cav. Trump fa il Trump e mescola vero, verosimile e fasullo con una disinvoltura che non può che inquietare. Ricorda, giustamente, il disastro degli accordi in Afghanistan, presi dal tycoon, certo, ma completati da Joe Biden. Prova, meno giustamente, a ribadire la storia che con lui alla Casa Bianca non ci sarebbe mai stata una guerra in Ucraina. Sarà, ma la lunga mano di Putin si estende sul granaio d’Europa dal 2014 e difficilmente si sarebbe fermata per volontà di Trump.
Poi scade nel patetico e inanella fake news: gli immigrati in Ohio che mangiano i cani (una boiata smentita dalle autorità); i democratici che vogliono portare avanti interruzioni di gravidanza al nono mese e uccidere i bambini dopo la nascita. Roba che neanche Leonida a Sparta avrebbe mai approvato. E poi ancora sull’economia, accusando la Harris di essere una marxista (dimenticando che, ancora oggi, a chi atterra negli USA viene chiesto se professa ideologie marxiste).
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Uno spettacolo desolante, insomma. E alla Harris, per non sfigurare, basta fare il compitino, senza neanche dover troppo mostrare i denti. Bello il gesto di stringere la mano al suo avversario, fair play che con The Donald difficilmente si era visto. Kamala ricorda al tycoon i successi in economia e riesce a evitare l’unico terreno davvero complesso, quello dell’inflazione. Per il resto, una sequela di accuse a Trump che accusa - eccome - i colpi dell’avversaria, anche quando si parla di Covid e delle politiche folli attuate dal tycoon. Basterà questo dibattito per sancire il sorpasso di Kamala su The Donald? Difficile dirlo. Certo, raramente si era visto il magnate così in difficoltà. E già questa è una notizia. Dopo Philadelphia si attende un nuovo dibattito, cui però Trump, soprattutto se i sondaggi dovessero dare in vantaggio la sua avversaria, potrebbe decidere di sottrarsi. Mancano 55 giorni al voto, e l’idea diffusa è che da qui in poi sarà sempre peggio. Ahinoi.