Usa, primo giustiziato con azoto. "Fine straziante, soffocato dal suo vomito"

Kenneth Smith in Alabama è morto con l'uso di questa nuova tecnica. L'Onu: "Doloroso e umiliante". Era sopravvissuto all'iniezione letale nel 2022

di Redazione Esteri
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Usa, prima esecuzione letale con l'azoto nei polmoni. "Dolore e umiliazione"

Per la prima volta nella storia è stata eseguita una condanna a morte con l'uso dell'azoto. Si tratta di una tecnica "dolorosa e umiliante". Il primo giustiziato con questo metodo è stato Kenneth Smith e l'esecuzione è avvenuta in Alabama negli Stati Uniti. Smith è stato legato a un lettino nella camera della morte della prigione. Una maschera aderente al viso lo ha costretto a respirare da un contenitore pressurizzato un’alta concentrazione di gas. L’azoto è un gas inerte, inodore, incolore e insapore. Costituisce il 78% dell’atmosfera terrestre ed è il quarto elemento più presente nel corpo umano. L’aumento di percentuale di azoto nell’aria riduce la quantità di ossigeno, portando alla morte. Ma se una piccola quantità di aria entra nella maschera con cui si copre il volto del condannato dell’esecuzione, potrebbe rallentarne la morte oppure causargli nausea fino a portarlo a soffocare attraverso il suo stesso vomito.

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L’azoto porta alla morte mediante asfissia e lo Stato lo ha utilizzato come alternativa all’iniezione letale per la prima volta dal 1982. Sostenendo che il nuovo protocollo è il metodo più indolore e umano tra quelli utilizzati. Gli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite hanno invece detto che l'uso dell’azoto può portare a una morte violenta e dolorosa oppure può lasciare vivo il condannato causandogli però lesioni gravissime. Smith era sopravvissuto nel novembre 2022 a un tentativo di esecuzione attraverso l’iniezione letale. "L’ipossia di azoto può provocare una morte dolorosa e umiliante", ha sostenuto l’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani. L’uso del metodo, secondo le Nazioni Uniti, può equivalere a una forma di tortura e diventare degradante ai sensi del diritto internazionale. Kenneth Eugene Smith era stato condannato alla pena di morte per l’omicidio di Elizabeth Dorlene Sennett, 45 anni, nel 1988.