Usa, Russia, Ue, Taiwan, India, Iran e... Metà del mondo al voto nel 2024

Non solo le presidenziali americane. Tra Europa, Asia, Africa e America Latina raffica di elezioni che possono cambiare gli equilibri globali

di Redazione Esteri
Le elezioni Usa 2024 e il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca sono l'evento politico più atteso dell'anno
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Dove si vota nel mondo nel 2024: l'agenda

Certo, gli Stati Uniti. Ma non solo. Anzi, mai come nel 2024 le elezioni degli Usa non saranno le uniche importanti nel mondo. Nel 2024 infatti oltre la metà della popolazione mondiale sarà chiamata alle urne. Paesi che insieme contano quattro miliardi di abitanti hanno in programma elezioni importanti per diversi motivi, con effetti che potrebbero essere anche regionali e globali oltre che interni. 

Saranno almeno 76 i Paesi in cui si terranno elezioni in cui tutti gli elettori avranno la possibilità di votare nel 2024. Secondo i 71 Paesi coperti dal Democracy Index dell'Economist, 43 godranno di votazioni pienamente libere ed eque (27 dei quali sono membri dell'ue); gli altri 28 non soddisfano le condizioni essenziali per un voto democratico. Otto dei dieci Paesi più popolosi del mondo - Bangladesh, Brasile, India, Indonesia, Messico, Pakistan, Russia e Stati Uniti - terranno elezioni nel 2024. 

Nei Paesi più democratici, come il Regno Unito, le elezioni decideranno il prossimo governo o causeranno un cambiamento sostanziale nella politica. In Russia, uno dei Paesi meno democratici, è molto improbabile che il voto indebolisca la presa del potere di Vladimir Putin. Per i Paesi dove la democrazia appare in erosione, come l'India o gli Stati Uniti, le elezioni sono ancora importanti e possono anche essere libere ed eque. Ma altri aspetti della democrazia, come la partecipazione o la governance, presentano dei punti deboli. Alcuni Paesi, come il Brasile e la Turchia, non terranno elezioni generali nel 2024, ma elezioni locali o municipali alle quali parteciperà l'intero Paese. Allo stesso modo, i 27 Stati membri dell'Unione Europea eleggeranno il prossimo Parlamento del blocco.

Elezioni nel mondo 2024: il calendario da Taiwan e India a Ue e Usa

Ma diamo uno sguardo al calendario passando in rassegna le elezioni più importanti. Il 13 gennaio a Taiwan si voterà per le elezioni presidenziali e per il cambio del Parlamento. Un voto che condizionerà inevitabilmente i rapporti con la Cina. Il Partito Democratico Progressista, quello più inviso a Pechino, probabilmente manterrà il controllo della presidenza ma il parlamento potrebbe essere senza maggioranza. Da attendersi reazioni cinesi all'esito del voto.

Il 4 febbraio, a El Salvador si voterà per il cambio del presidente e del Parlamento. Nel Paese centroamericano c'è stata una svolta autoritaria negli ultimi anni con Bukele che cerca un secondo mandato.

Il 22 dicembre la commissione elettorale pakistana ha annunciato le elezioni generali per l'8 febbraio, ma non è chiaro se il voto si terrà. Ci sono pochi segnali di avvio di campagne su larga scala e gli osservatori notano un deterioramento della situazione della sicurezza. L'establishment al potere è nel frattempo preoccupato dalla popolarità di Imran Khan, l'ex primo ministro incarcerato, e dai suoi sforzi per sovvertire il processo.

Il 14 febbraio, in Indonesia si voterà per le elezioni presidenziali e per il cambio del Parlamento. Più di 200 milioni di persone hanno diritto al voto per le elezioni presidenziali, diventando così il più grande voto presidenziale diretto del mondo. Tre candidati - il ministro della Difesa Prabowo Subianto, l'ex governatore di Giava Centrale Ganjar Pranowo e l'ex governatore di Giacarta Anies Baswedan - sono in corsa per sostituire il presidente a due mandati Joko "Jokowi" Widodo. Nonostante il vantaggio di Prabowo, gli ultimi sondaggi indicano che nessuno è in grado di ottenere la maggioranza dei voti, rendendo probabile un ballottaggio a giugno.

Il 25 febbraio si voterà anche in Bielorussia per le elezioni presidenziali, ma è pressoché certa la rielezione di Aleksandr Lukashenko, che ha molto stretto i legami con la Russia di Vladimir Putin e la Cina di Xi Jinping.

Il primo marzo, in Iran si voterà per il cambio del Parlamento, ma anche in questo caso non ci si aspetta grossi cambiamenti. Da osservare una possibile avanzata dei conservatori in uno scenario in cui il rischio di un allargamento del conflitto in Medio Oriente si fa tristemente sempre più concreto. 

In India, a maggio, il Bjp di Narendra Modi, il più grande partito politico del mondo con oltre 180 milioni di iscritti, dovrebbe vincere anche dopo aver di fatto paralizzato l'opposizione con una progressiva erosione dei diritti anche delle minoranze civili.

Il 2 giugno 2024, il Messico andrà al voto per le elezioni presidenziali e per il cambio del Parlamento. Un voto importante per gli equilibri latinoamericani e i rapporti con gli Usa, con la questione migranti sempre in cima all'agenda

Tra il 6 e il 9 giugno 2024, ci saranno le tanto attese elezioni Europee. Si dovranno nominare 720 rappresentanti, 15 in più rispetto all’ultima elezione europea. Il voto comunitario è chiamato a stabilire i nuovi equilibri continentali. Il dubbio è sulla tenuta della grande coalizione che ha consentito la presidenza di Ursula von der Leyen alla Commissione europea o se invece ci sarà uno spostamento verso destra, favorito anche dal prevedibile focus del voto che potrebbe essere anche sull'immigrazione oltre che su questioni economiche.

In Brasile, le elezioni comunali di ottobre riveleranno se il Partito dei Lavoratori di sinistra del presidente Luiz Inacio Lula da Silva riuscirà a guadagnare a spese del Partito Liberale di destra, che domina il Congresso ed è sostenuto dal predecessore di destra di Lula, Jair Bolsonaro.

A novembre, ovviamente, gli Stati Uniti eleggeranno il loro prossimo presidente, nonché l'intera Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato. Dei cinque aspetti della democrazia misurati dall'Eiu - processo elettorale e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica e libertà civili - l'America ha ottenuto il punteggio più basso per la cultura politica. Il presidente Joe Biden probabilmente affronterà Donald Trump, il candidato repubblicano, in una ripetizione della sfida del 2020. Da osservare con attenzione la fase di transizione visto quanto accaduto a Capitol Hill il 6 gennaio 2020.

Diverse elezioni in programma in Africa. Si voterà in Paesi africani con una popolazione complessiva di oltre 330 milioni di abitanti, tra cui Algeria, Ghana e Mozambico. La più grande sarà in Sudafrica, dove vivono più di 60 milioni di persone. Un'opposizione divisa e debole significa che, nonostante una serie di scandali di corruzione, il Congresso Nazionale Africano al potere è quasi certo di vincere di nuovo.

Altre due elezioni potrebbero aggiungersi alla lista. Con le fosche prospettive economiche che gettano un'ombra sul partito conservatore al governo nel Regno Unito, al potere da quasi 14 anni, i sondaggi suggeriscono che il partito laburista all'opposizione probabilmente vincerà le prossime elezioni generali in Gran Bretagna, che il primo ministro Rishi Sunak, in difficoltà, ha promesso di indire nel 2024.

Attenzione anche all'Ucraina, che teoricamente dovrebbe tenere le elezioni presidenziali nel corso dell'anno. Volodymyr Zelensky non ha escluso di tenere il voto, nonostante il Paese sia sotto la legge marziale, che lo vieta. Una sorta di confronto a distanza con Putin con diverse incognite e rischi.

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