Alluvione a Valencia, allerta rossa a Barcellona e 17 voli deviati. Nel garage trovate 50 auto senza vittime
I racconti choc di chi era in quel centro commerciale. Al lavoro dieci idrovore, il rischio è che il fango si indurisca e che i tempi possano ulteriormente allungarsi
Alluvione Valencia
Alluvione a Valencia, allerta rossa a Barcellona
Per l'impatto di una nuova Dana che si sposta a nord del versante del Levante di Spagna, una nuova allerta rossa è stata lanciato dalla Protezione civile con messaggi es-Alert per piogge torrenziali, che dalle prime ore del mattino hanno colpito la provincia di Castellon, la Catalogna e la provincia di Barcellona. Sono stati interrotti i collegamenti ferroviari regionali dal gestore delle infrastrutture Renfe e sono stati deviati almeno 17 voli dall'aeroporto di El Prat di Barcellona, dove le piogge torrenziali hanno inondato parte dello scalo aereo. La circolazione sull'autostrada AP7 è stata interrotta all'altezza di Tarragona. L'allerta dell'agenzia statale di meteorologia riguarda l'intero litorale di Barcellona, per precipitazioni accumulate in 12 ore di 180 litri per metro quadro, che riguarderanno soprattutto la zona del Baix Llobregat.
Alluvione Valencia: mentre si cercano i circa 2000 dispersi, scoppia anche il caso politico
Le conseguenze dell'alluvione che ha devastato Valencia si fanno sempre più drammatiche. Il bilancio parziale dei morti è salito a 222, ma sono migliaia le persone che mancano ancora all'appello. Mentre si continua a scavare nel fango, la Spagna deve fare i conti anche con la pesante contestazione al Re Felipe e al premier Sanchez, lancio di fango, bastoni e macchina presidenziale distrutta, in un clima che si fa sempre più preoccupante anche a livello politico. L'allarme lanciato in ritardo e i tempi lunghi anche per intervenire restano i motivi principali della rabbia degli abitanti delle zone colpite. Ma l'attenzione adesso è concentrata in particolare sul parcheggio del supermercato sommerso dall'acqua. I tubi di gomma di dieci idrovore pescano contemporaneamente a oltre tre metri di profondità nel lago sotterraneo che è diventato il parcheggio da 1.800 posti del centro commerciale Bonaire, ad Aldaia.
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Da due giorni - riporta Il Corriere della Sera - ne aspirano l’acqua e avvicinano il momento in cui i vigili del fuoco potranno raggiungere il "cimitero" individuato dai sommozzatori dell’Ume, l’unità militare di emergenza, che da sabato è al lavoro per capire cosa sia davvero successo nell’edificio. Martedì sera, in piena allerta meteo, era frequentato come un giorno qualunque da centinaia di persone (650 secondo una stima, a cui vanno aggiunti tutti gli addetti ai servizi e i negozianti) e potrebbe purtroppo fornire la risposta sulla sorte di moltissime persone nella tragedia della Dana.
"Non siamo ancora in grado di dire quante auto sono parcheggiate, sono in corso le ispezioni dei sub per identificare eventuali vittime rimaste intrappolate", dice più tardi un portavoce dell’Ume. Se il fango si indurisse, - prosegue Il Corriere - i tempi potrebbero ancora allungarsi. Le testimonianze choc: "Era buio, mio marito è andato avanti e ho sentito come il rumore di un tuffo nell’acqua", ha raccontato una donna. Tanti sono risaliti in fretta, trovando riparo nel cinema per tutta la notte. Un conteggio esatto di chi non si è salvato è impossibile.