Venezuela, l'oppositrice di Maduro premiata dall'Istituto Leoni: "Machado portabandiera dell'idea di libertà"
L’Istituto Bruno Leoni le ha assegnato il suo premio annuale. Si tratta di una libertaria e ammiratrice di Margaret Thatcher
María Corina Machado
Venezuela, premiata Machado dall'Istituto Leoni. La donna che tiene testa a Maduro
Chi è la leader dell’opposizione venezuelana a Nicolás Maduro? Da qualche tempo il Sudamerica ci sta regalando figure non proprio tipiche del suo panorama politico. La novità più clamorosa è certamente Javier Milei, ma anche la venezuelana María Corina Machado si sta facendo valere (seppure con meno teatralità del presidente argentino). L’Istituto Bruno Leoni le ha assegnato il suo premio annuale (cerimonia di consegna in programma a Milano l’11 novembre), dedicato a figure che siano portabandiera dell’idea di libertà in ogni ambito, premio già assegnato negli anni scorsi a personalità come Mario Vargas Llosa, Deirdre N. McCloskey, Antonio Martino, Angelo Panebianco, Nassim Nicholas Taleb, Piero Ostellino e Jimmy Lai.
Nata nel 1967 in un'antica famiglia di magnati dell’acciaio, María Corina Machado ha studiato in una scuola cattolica, poi laurea in Ingegneria industriale e successivo master in finanza. All’inizio degli anni 90 diede vita a una fondazione dedicata ai bambini di strada, ed in seguito è stata co-fondatrice della ong Súmate. E’ una libertaria, ammiratrice di Margaret Thatcher, sostiene le privatizzazioni, anche nel campo delle estrazioni petrolifere, e per questo non è amata troppo nemmeno dagli antichavisti socialdemocratici. Tra i suoi ispiratori intellettuali Ludwig von Mises, figura di spicco della cosiddetta scuola austriaca e del pensiero liberale. Machado è a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso e sostiene la legalizzazione della cannabis medica. Prima di confrontarsi con Maduro, ha avuto aspri scontri già con Chavez, accusandolo apertamente di rubare. Una decina di anni fa fu rimossa dal seggio da deputata, perché accusata di violare la costituzione a causa del suo incarico di “ambasciatore supplente” di Panama presso l’Organizzazione degli stati americani. Allora fu interdetta per la prima volta dai pubblici uffici per un anno. Chavez le tolse anche il diritto di uscire dall’Argentina per tre anni.
Si candidò alle politiche del 2010 venendo eletta con un record di preferenze, prima fra tutti i candidati di tutti gli schieramenti. Nel 2012 ha fondato un partito, Vente Venezuela, che lei definisce “liberale di centro”, già ammesso all’Internazionale liberale. L’anno scorso ha partecipato alle primarie dell’opposizione vincendole con oltre il 92% delle preferenze. Ma il regime la ostacola in ogni modo: l’ha interdetta dai pubblici uffici per 15 anni e le ha impedito di presentarsi alle ultime elezioni. Per questo, al suo posto, lei ha scelto di candidare l’ambasciatore Edmundo Gonzáles Urrutia. Secondo l’opposizione, che accusa il regime di brogli, sarebbe lui il vincitore della recente tornata elettorale, come confermerebbero sondaggi, exit poll e i verbali recuperati dagli oppositori, ma secondo un sospetto conteggio del Consiglio nazionale elettorale è Maduro il vincitore con il 51%.
Ecco il perché dei recenti scontri di piazza, della dura repressione attuata da Maduro, con tanto di morti e feriti in strada, e dell’arresto di alcune centinaia di persone. E mentre Maduro dice che la vorrebbe vedere “dietro le sbarre”, Machado aizza la protesta e scende in piazza a Caracas rischiando l’arresto. L’Istituto Bruno Leoni la premia per “l’incredibile coraggio, la straordinaria lucidità, l’inesauribile passione che ha messo, negli anni, al servizio della causa della libertà”, sottolineando ”lo straordinario coraggio, mettendo in gioco se stessa, la sua persona, il suo corpo, la sua libertà per dare nuovo vigore alla causa dei diritti individuali, della trasparenza e della democrazia, infondendovi nuovo vigore”. “Con questo premio”, ha detto Alberto Mingardi, direttore dell’Istituto Bruno Leoni, “vogliamo dare anche un piccolo segnale di profonda solidarietà nei confronti dei venezuelani, da anni vittima di un regime brutale che ha in larga misurato annullato ogni diritto individuale”.