Verso un mega scambio di prigionieri tra Russia e Occidente: “Libero Gershkovich, giornalista del WSJ”
Detenuti politici trasferiti in contemporanea, voli presidenziali e decreti secretati: sono diverse gli indizi di un imminente baratto che potrebbe coinvolgere una decina di detenuti
Verso un mega scambio di prigionieri tra Russia e Occidente: “Libero Gershkovich, giornalista del WSJ”
Uno scambio di prigionieri tra Mosca e Washington. Rientrerebbe in questo contesto la sparizione avvenuta negli ultimi giorni di alcuni dei più noti detenuti politici russi. Tra questi Ewan Gershkovich, giornalista americano del Wall Street Journal condannato in Russia a 16 anni di prigione per spionaggio: secondo il suo quotidiano, ritornerà negli Stati Uniti oggi nell’ambito di una trattativa per la liberazione di alcuni detenuti.
Un aereo russo già utilizzato negli scambi di prigionieri fra Russia e Stati Uniti dal 2022 è poco fa decollato da Kaliningrad, secondo i dati del portale Flightradar24 citati dall'agenzia russa Tass. Sarebbe la conferma dell'effettivo nuovo mega-scambio di prigionieri fra i due Paesi.
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Sembrano puntare in questa direzione, riporta Il Fatto Quotidiano, anche la grazia che il dittatore bielorusso Lukashenko ha concesso ieri a un cittadino tedesco condannato a morte e le condanne – ritenute di ovvia matrice politica – inflitte nei giorni scorsi in tempi insolitamente rapidi a Gershkovich e alla reporter russo-americana Alsu Kurmasheva (per concedere la grazia serve una condanna). Inoltre, Putin ha lasciato capire di volere il rilascio di Vadim Krasikov: un presunto ex agente russo accusato di aver ucciso un ex comandante ceceno a Berlino. Sono almeno 8 i cittadini russi considerati prigionieri politici del regime di Putin che non si sa dove siano esattamente. E a loro si aggiunge il cittadino americano Paul Whelan, condannato a 16 anni per accuse di spionaggio. La sua avvocata ieri ha affermato di “non sapere dove si trovi” e di aver chiesto alle autorità russe se il suo assistito sia nella colonia penale in Mordovia, dove è stato recluso finora. Tra i detenuti politici russi l’ultimo di cui si sono perse le tracce è Vladimir Kara-Murza, uno dei volti più noti dell’opposizione: condannato a 25 anni per essersi opposto alla guerra in Ucraina, stando a quanto detto alla Reuters da Mosca sarebbe stato trasferito dalla colonia penale IK-6 di Omsk “verso un’altra destinazione” non meglio specificata.
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