Vertici Ue, Fitto commissario al commercio e FdI si astiene su Ursula
Ursula bocciata? Weber presidente e Meloni dentro alla maggioranza
Vertici Ue, Fitto commissario al commercio e FdI si astiene sulla maggioranza Ursula. Inside
La fumata bianca sulle nomine europee in vista del Consiglio Ue di giovedì e venerdì sembra essere arrivata, con lo schema Ursula von der Leyen presidente della Commissione Ue, Antonio Costa presidente del Consiglio Ue e Kaja Kallas Alto rappresentante per gli Esteri. Si tratta dei nomi che erano stati proposti già alla cena informale dei leader europei la scorsa settimana, ma su cui c'era stata una frenata negli ultimi giorni.
Decisiva la trattativa tra i negoziatori dei gruppi dei popolari, socialisti e di Renew: il premier polacco Donald Tusk, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier spagnolo Pedro Sánchez, il presidente francese Emmanuel Macron e l'ex premier olandese Mark Rutte, fresco di nomina a segretario generale della Nato.
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L'intesa raggiunta tra Popolari, Socialisti e Liberali per i nuovi vertici Ue è arrivata anche grazie alla decisione del Ppe di non impuntarsi sulla richiesta avanzata nei giorni scorsi di una staffetta automatica al vertice del Consiglio Ue dopo i primi due anni e mezzo. Così il socialista portoghese Antonio Costa verrà nominato alla guida del Consiglio europeo per un periodo iniziale di due anni e mezzo - come previsto dai trattati - e poi i leader dovranno decidere in un secondo momento se prorogare la presidenza per la parte restante del mandato.
Fin qui le notizie ufficiali. Ma da fonti qualificate all'interno di Fratelli d'Italia, molto vicine alla presidente del Consiglio, è fortissimo il timore soprattutto nel Ppe che i franchi tiratori nel voto segreto al Parlamento europeo possano bocciare il bis di Ursula. "In molti Paesi hanno votato i Popolari per un'alternativa all'alleanza con la sinistra e quindi potrebbero esserci colpi di scena nel voto segreto", spiegano dal partito di maggioranza. Non solo, i liberali di Renew (guidati da Emmanuel Macron) hanno utilizzato parole dure in passato contro Ursula e anche da quel gruppo potrebbero arrivare franchi tiratori affossando lo schema trovato dai negoziatori.
Sicuramente Fratelli d'Italia non entrerà nella maggioranza con all'interno i Socialisti e Democratici europei di cui fa parte anche il Pd di Elly Schlein, d'altronde in Parlamento la presidente del Consiglio è stata durissima nel suo discorso contro l'Europa che avrebbe già deciso tutto, isolando l'Italia e senza tener conto del voto dei cittadini di quasi venti giorni fa.
Ma, dietro le quinte, Giorgia Meloni starebbe trattando direttamente con von der Leyen una delega importante economica per Raffaele Fitto, quasi certamente commissario al commercio e vicepresidente della Commissione. In questo caso Meloni non si metterà di traverso e si asterrà quando Ursula chiederà la fiducia all'Europarlamento. Il ministero di Fitto, visto che la gran parte del lavoro sul Pnrr è già stata fatta, non verrà assegnato e la delega degli Affari europei verrà tenuta dalla presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.
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Ma se i franchi tiratori dovessero far saltare tutto si ricomincerebbe da capo cercando un altro nome al posto di Ursula. E non essendoci una maggioranza di Centrodestra, vista l'incompatibilità tra Macron e Marine Le Pen (e alleati come la Lega), l'unica soluzione sarebbe quella di allargare la maggioranza ai Conservatori Riformisti di Ecr. A quel punto l'unico in grado di poter tenere tutti insieme sarebbe il presidente del Ppe Manfred Weber, bavarese della Csu e politicamente più solido e più a destra rispetto a von der Leyen. Anche in questo schema confermato Fitto commissario e vicepresidente.