Via alla Terza Guerra Mondiale, ma sul web: va scongiurato il rischio nucleare
La minaccia atomica è davvero molto concreta. Ci restano solo due strade per evitarla: i colloqui di pace o la vittoria dei "soldati del Web"
Ultima chance della diplomazia, hacker in campo per scongiurare il rischio nucleare
Tutto il mondo guarda con apprensione ai colloqui in corso tra Russia e Ucraina. Un tentativo estremo di scongiurare il peggio, come si capisce anche dal coinvolgimento – davvero inaspettato – di Roman Abramovich, discusso oligarca che tutto il mondo conosce per la sua avventura alla guida del Chelsea, recentemente interrotta proprio in seguito alla guerra in Ucraina. Se i negoziati fallissero, lo spettro della Terza Guerra Mondiale diventerebbe molto concreto.
Ma come sarebbe la Terza Guerra Mondiale?
Benché molti abbiano osservato lo stile novecentesco della guerra di Putin all’Ucraina, è molto probabile che il vero terreno del conflitto sarebbe quello cibernetico. Se sul campo non c’è confronto tra l’esercito occupante e la resistenza ucraina, le cose possono cambiare notevolmente. È per questo che il ministro ucraino per la trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov, ha chiesto aiuto agli hacker: “Attaccate le aziende russe dell'energia e della finanza”. Proprio questa può essere la chiave, anche per scongiurare un conflitto che potrebbe avere conseguenze drammatiche.
La minaccia nucleare è molto concreta
Il fatto che l’esercito russo abbia puntato da subito su Chernobyl, dove ancora ci sono le scorie radioattive del disastro del 1986, e poi sul sito nucleare Zaporizhzhya fa capire la serietà della minaccia. Quando lo Zar Putin ricorda la potenza nucleare del suo paese, non pensa tanto alla deterrenza, quando alla possibile soluzione finale, nel caso non ottenesse ciò che vuole, ovvero la creazione di un vero e proprio Impero Russo. Altrimenti, muoia Sansone con tutti i filistei.
Il Dark web vuole affossare l’economia russa
Per questo è importante il contributo di Anonymous con la sua Operation Russia, alla quale Putin vuole rispondere con un “cyberesercito” di esperti di scontro in Rete. E, se sono vere le numerose accuse degli ultimi anni rispetto a ingerenza nelle elezioni estere e altre imprese del genere, le competenze specifiche ai russi non mancano certo. Chi conosce davvero la Rete, ne conosce anche il lato oscuro. Si chiama Dark web, un mondo parallelo nel quale prolifera il crimine e dove in queste ore concitate si prova a sabotare la Russia anche attraverso la circolazione di dati sensibili relativi a molte aziende russe: speriamo tutti nel buon esito dei negoziati, ma ad ogni buon conto mettere in ginocchio l’economia russa, con le sanzioni o qualunque altro mezzo disponibile, è l’unica strada per evitare di arrivare a una Terza Guerra Mondiale sul campo o, peggio, nucleare.