Via aziende da Russia ma non quella dove la moglie del Cancelliere UK ha quote
Laburisti chiedono a Cancelliere del governo Johnson perché il colosso in cui la moglie ha una partecipazione per 400 milioni di sterline operi ancora in Russia
Perché l’azienda legata alla moglie del Cancelliere di Johnson, Rishi Sunak, responsabile di tutte le attività finanziarie del governo, opera ancora in Russia?
Il Regno Unito si è dimostrato durissimo su ogni forma di compromissione con la Russia. Da escludere il Paese di Putin dal circuito SWIFT, la rete di messaggistica interbancaria che è la spina dorsale della finanza internazionale, a vietare alla compagnia aerea di bandiera russa Aeroflot l'atterraggio in Gran Bretagna il passo è stato breve. Così come il pubblico ludibrio per le aziende occidentali che ancora operano a Mosca e il divieto di esportare alta tecnologia e mezzi per l'industria estrattiva. Chi fa scelte diverse o anche solo esprime idee o strategie difformi viene facilmente accusato di connivenza col nemico, perché bisogna infliggere il massimo danno economico e sociale alla Russia.
Ma in queste ore si viene a sapere, dopo 68 giorni di guerra, che la moglie di Rishi Sunak, Cancelliere dello Scacchiere britannico, terza più antica carica statale nella storia britannica e ministro del Gabinetto con responsabilità su tutte le materie finanziarie del governo di Boris Johnson, avrebbe una partecipazione per 400 milioni di sterline in un'azienda che ancora opera in Russia.
Il partito del Labour britannico ha chiesto pubblicamente a Rishi Sunak, Cancelliere di Boris Johnson, ex consulente di Goldman Sachs, uomo di origine indiane ma più volte in lizza per succedere proprio a Johnson, quando è stato beccato nei pranzi durante i lockdown, di spiegare se la società in cui la moglie ha quote continua ad operare in Russia. Domanda retorica: secondo il parlamento britannico e la stampa nazionale inglese il gigante IT indiano Infosys è ancora operativo a Mosca.
Infosys è un colosso informatico indiano, operativo ancora a Mosca nonostante abbia annunciato il mese scorso che avrebbe chiuso i suoi uffici nella capitale. Ad agosto 2009 Rishi Sunak ha sposato Akshata Murthy, figlia di Narayana Murthy, miliardario indiano e tra i fondatori di Infosys ma che ha lasciato la società nel 2014 senza altri coinvolgimenti. Sunak è stato in passato anche direttore della società di investimenti Catamaran Ventures, di proprietà del suocero.
L’esponente dei Labour Tulip Siddiq, segretario all'Economia (carica del governo ombra costituito dall’opposizione, come nella tradizione britannica) ha scritto al Cancelliere chiedendo spiegazioni.
Siddiq: “Non possiamo avere una situazione in cui un Cancelliere del Regno Unito e la sua famiglia mantengano interessi economici nel regime di Putin”.
E ancora: “Il partito Laburista concorda sul fatto che le imprese britanniche e di altre multinazionali non dovrebbero operare in Russia”... “la situazione con Infosys è tanto più urgente perché i membri della tua famiglia mantengono una partecipazione nell'azienda. Ciò significa che potrebbero trarre profitto da società che operano nel terribile regime di Putin”.
Siddiq ha così ha invitato il Cancelliere Sunak a confermare se avesse cercato di chiarire quando Infosys si sarebbe ritirata da Mosca e se qualcuno dei suoi familiari stava beneficiando della presenza dell’impresa.
La signora Murty avrebbe una quota dello 0,93% nel colosso mondiale Infosys, il che significa che potrebbe guadagnare dai profitti realizzati in Russia.
Un portavoce della signora Murty ha affermato che le questioni poste andrebbero "indirizzate a Infosys, Ms Murty è uno dei tanti azionisti di minoranza e non ha alcun coinvolgimento nelle decisioni operative della società".
Ma il caso ha destato scalpore nel Regno Unito perché non si può imporre ad altri un comportamento tanto impegnativo, come smobilitare la propria azienda da un territorio, o anche solo chiederlo in modo così perentorio, per poi non comportarsi di conseguenza o agire al fine da non essere compromessi dalle scelte e tempistiche altrui.
La vicenda si somma alla dichiarazione fatta tempo addietro dalla signora Murty, cittadina indiana, che ha annunciato che avrebbe pagato le tasse su tutto il suo reddito mondiale nel Regno Unito, dopo che è stato rivelato che ai fini fiscali non era domiciliata in Gran Bretagna.
La divulgazione venne avvertita come un danno alle speranze di Sunak di succedere a Boris Johnson, quale leader dei Conservatori britannici.
Il colosso Infosys ha invece continuato ad affermare di voler trasferirsi dalla Russia, anche se a distanza di più di due mesi non sia ancora accaduto: “Durante i risultati trimestrali, Infosys ha annunciato la sua decisione di trasferire i servizi dalla Russia ai suoi centri di consegna globali. Anche se l'azienda non ha alcun rapporto attivo con le imprese russe locali, abbiamo un piccolo team di meno di 100 dipendenti in Russia, che serve alcuni dei nostri clienti globali. Attualmente stiamo lavorando a stretto contatto con quei clienti che sono stati colpiti per consentire una transizione senza intoppi".