WikiLeaks, Assange è libero: ha patteggiato con gli Usa. Svolta dopo 14 anni

Diffuse documenti statunitensi segretati riguardanti crimini di guerra in Afghanistan e Iraq

di Redazione Esteri
Tags:
julian assangestati unitiwikileaks
Esteri

WikiLeaks, Assange si dichiara colpevole. Il patto con gli Usa per tornare libero

Clamorosa svolta sul caso WikiLeaks, Julian Assange ha patteggiato con gli Stati Uniti e ora è un uomo libero, dopo una reclusione durata cinque anni nel Regno Unito. Secondo WikiLeaks, il 52enne australiano, dalla prigione di Belmarsh è stato portato nel pomeriggio all'aeroporto di Stansted dal quale si è imbarcato su un aereo diretto negli Usa. Il fondatore di WikiLeaks ha accettato di dichiararsi colpevole di una unica accusa per la quale dovrebbe scontare 64 mesi di carcere che saranno però compensati con quelli già trascorsi in prigione, diventando di fatto un uomo libero non appena l'accordo raggiunto con il Dipartimento di giustizia Usa sarà ratificato da un giudice federale.

Leggi anche: Estradizione in Usa, ok a nuovo appello: Assange può ancora sperare

Il caso WikiLeaks era esploso nel 2010, quando Assange - Hawkins all'anagrafe di Townsville, città australiana dove è nato il 3 luglio 1971 - ha deciso di rivelare tramite WikiLeaks, l'organizzazione nata nel 2006 di cui è cofondatore, documenti statunitensi segretati, ricevuti dall'ex militare Chelsea Manning, riguardanti crimini di guerra in Afghanistan e Iraq, causando secondo il Dipartimento di giustizia Usa problemi di sicurezza nazionale agli Stati Uniti.

Una pubblicazione che gli frutta svariati encomi e onorificenze (tra cui il Premio Sam Adams, la Medaglia d'oro per la Pace con la Giustizia dalla Fondazione Sydney Peace e il Premio per il Giornalismo Martha Gellhorn), persino la proposta di un Nobel per la pace, ma anche una serie di problemi con la giustizia americana. Dal 2010 a oggi, oltre che nel carcere londinese, Assange è stato "ospite" dal 2012 per 7 anni dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, Paese cui aveva chiesto asilo politico.