Zelensky, dopo Sanremo il Festival di Berlino: non ce lo leviamo dai cabasisi

Dopo Cannes e Sanremo 2023, ora arriva anche il Festival del Cinema di Berlino: il presidente ucraino Zelensky è ormai ospite ovunque

Di Giuseppe Vatinno
(Fonte immagine: La Presse) 
Esteri

Guerra Ucraina, Zelensky da un anno a questa parte è diventato una "icona" del pianeta Terra. Analisi 

“Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky apparirà in video domani al Festival del Cinema di Berlino. È un onore speciale per noi poter accogliere digitalmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky giovedì sera all'apertura del nostro festival", affermano i direttori della Berlinale Mariëtte Rissenbeek e Carlo Chatrian. Così l’Ansa di poche ore fa. E niente, Zelensky non ce lo leviamo più dai cabasisi. Più resistente del Covid, più ostinato di una grandinata, più fastidioso di un brufolo a Natale, il presidente Ucraino da un anno a questa parte è diventato una icona del pianeta Terra a cui lo stesso ritratto pop di Mao di Andy Warhol fa un baffo. È ovunque come l’acqua, il cielo, la terra e il vento.

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Non puoi più accendere una televisione che non te lo vedi comparire con la magliettazza verde intrisa di sudore. Non puoi aprire un cellulare che ti compare come prima immagine della giornata. Non puoi sfogliare un giornale che non vedi lui, diventato più famoso di Gesù Cristo e di John Lennon messi insieme. Zelensky però è solo la cattiva coscienza dell’Occidente. La sua epifania ci parla di hybris, di mancanza di limiti, di un egocentrismo patologico e di una pericolosa tendenza alla distruzione. La questione Ucraina è troppo complessa per lasciarla in mano ad uno scaltro comico di terz’ordine che stava per andare nel suo Paese a processo per corruzione ed è stato salvato dalla guerra.

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E poi c’è un punto chiave di questa vicenda: Zelensky è pericoloso. È un egocentrico narcisista capace di scatenare la Terza Guerra Mondiale Nucleare solo per passare alla Storia. Lo ha dimostrato in questo anno di guerra. Ha più volte tentato di trascinare l’UE, gli Usa e il Mondo intero in una guerra che non è la nostra. Dietro l’invasione russa ci sono due colpi di Stato dei filoucraini contro i filorussi che avevano democraticamente vinto le elezioni. Ma di questo non si può parlare. Lo ha fatto qualche giorno fa il fondatore dei Pink Floyd Roger Waters, prontamente bastonato dalla rivista Rolling Stones. La Crimea è Russa. Fu infatti Nikita Krusciov segretario del PCUS e leader dell’Unione Sovietica a trasferire la Crimea all’Ucraina, togliendola alla Russia. Krusciov era nato in un Russia al confine con l’Ucraina ed aveva vissuto molto nel Donbass. Ma di questo non si può parlare.

Per colpa di Zelensky l’inflazione è alle stelle, le bollette pure, i mutui sono divenuti insostenibili. Zelensky costa troppo all’Occidente. E poi c’è sempre quel suo tentare di coinvolgere gli altri in un abbraccio mortale e portarli a fondo con lui. Parla disinvoltamente di guerra atomica questo comico eletto proprio grazie ad una parodia populista televisiva e solo in tempi matti e disperatissimi questo sarebbe potuto accadere.

“Morire per Danzica?”, titolavano i giornali prima della Seconda Guerra Mondiale. “Morire per Kiev?” dovrebbero titolare ora. ”Ma anche no”, dovrebbero rispondere i cittadini del Mondo. Dietro Zelensky che –ricordiamolo- è di una famiglia ebrea russofona (particolare niente affatto insignificante) c’è una Weltanschauung corrosiva, c’è il “Deep State”, c’è la finanza internazionale, c’è l’Europa dei tecnocrati, c’è la Cancel Culture, c’è il liberalismo sfrenato, c’è il relativismo assoluto dei valori, c’è la videocrazia, c’è la manipolazione collettiva, ci sono gli affari del figlio di Biden in Ucraina, nel settore –guarda caso- dell’energia.

E desta meraviglia come gli Occidentali siano tutti caduti nel suo tranello. Ormai Washington, Bruxelles, Parigi e da ultimo anche Roma sono trattati dal comico ucraino come utili pupazzetti. Le opinioni pubbliche manipolate. I leader fanno a gara a chi è più kieviano. E se questo fenomeno è quasi scontato per la sinistra non lo dovrebbe essere per la destra. Ed infatti i conservatori sono in realtà tutti ideologicamente filo – russi, ma qualcuno fa calcoli politici per rimanere in sella.

Nessuno dice che il re è nudo. Nessuno dice che la regina è nuda. Perché anche la destra italiana è sempre stata filo-russa da tempi insospettabili. Ora però, pur di rimanere al potere, pur di essere accettata dagli Usa e dall’UE, il “salotto buono del mondo”, svende i propri ideali e tradisce quelli degli elettori. Sembra che il Mondo sia caduto sotto le arti di un mago ammaliatore.

Ed ha fatto bene Silvio Berlusconi a ricordarlo qualche giorno fa in cui ha finalmente espresso quello che pensa di Zelensky. E anche Salvini dovrebbe avere maggior coraggio e ricordarsi di quando girava per la Piazza Rossa con la maglietta e l’immagine di Putin.

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