Zerocalcare al processo Salis: "I neonazisti volevano spaccarci la testa"
Il fumettista in Ungheria con gli amici dell’insegnante italiana: "Pensavo fossero guardie, poi ho visto i simboli che avevano..."
Ungheria, Zerocalcare da Salis: "I neonazisti ci scortavano, siamo stati minacciati"
Il caso Ilaria Salis diventa sempre più una questione politica oltre che giudiziaria. Alla seconda udienza preliminare in Ungheria, infatti, oltre ad amici e parenti dell'insegnante italiana, erano presenti anche attivisti e politici di Sinistra e oltre a loro c'era anche il fumettista Zerocalcare. L’udienza non ha avuto l’esito che la difesa di Salis sperava. E l’accoglienza riservata al gruppo di sostenitori e familiari di Salis ha evidenziato quanto alta sia la tensione, anche politica, intorno a questo caso giudiziario. "L’ingresso del tribunale - racconta Zerocalcare a Il Corriere della Sera - era presidiato dai neonazisti. Filmavano e fotografavano tutti quelli che arrivavano, con telefonini e telecamere, al punto che all’inizio io pensavo fossero guardie. Poi ho visto i vari simboli nazisti".
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Dal gruppo di estremisti, a un certo punto, è partita anche una minaccia, riconosciuta come tale dall’interprete della famiglia Salis. "Qualcuno - prosegue Zerocalcare a Il Corriere - si è stranito per la situazione (per la presenza del drappello di estremisti, ndr) e gli è stato detto che gli avrebbero spaccato la testa", riferisce il fumettista. "Siamo stati "scortati" da un gruppo di signori che dalle fattezze potevano sembrare appartenenti all’estrema destra e che ci hanno insultato e minacciato in ungherese", ha raccontato l’avvocato Eugenio Losco. "Il traduttore ci ha riferito che hanno detto "vi spacchiamo la faccia".